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Mondiali: Maxi Argentina! 24 anni dopo in finale

Creato il 10 luglio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Messi contro Robben. Un grande attacco contro la migliore difesa. Possiamo sintetizzare così questa seconda ed ultima semifinale dei Mondiali brasiliani 2014 che segue quella clamorosa e ormai storica di dell’altro ieri in cui il Brasile è stato umiliato 7-1 dalla prima finalista, la Germania.

Sono ben otto le precedenti tra le due squadre e il bilancio pende decisamente a favore per gli europei, forti di 4 vittorie ed una sola sconfitta, quella memorabile finale dei mondiali del 78′. All’epoca in attacco a far paura era Kempes, il rivale di Maradona, all’epoca 18enne non convocato per quei Mondiali. Ora, invece, fondamentale dovrà essere per l’Albiceleste l’apporto di Lionel Messi che dovrà decidere se restare semplicemente pagina di cronaca oppure pagina di storia.

A San Paolo l’atmosfera è calda e il tifo autoctono è spaccato in due nel supporto delle squadre in campo, seppur comunque l’antipatia venale tra i due Paesi porti la maggior parte dei tifosi sulla sponda olandese. Veniamo quindi alle formazioni:

Olanda (3-5-2): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Martins Indi; Kuyt, Wijnaldum, De Jong, Sneijder, Blind; Van Persie, Robben. A disp.: Krul, Vorm, Kongolo, Janmaat, Verhaegh, Veltman, Clasie, Fer, De Guzman, Lens, Depay Huntelaar. All: Van Gaal

Argentina (4-3-3): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo; Biglia, Mascherano, Perez; Messi, Higuain, Lavezzi. A disp.: Andujar, Orion, Campagnaro, Basanta, Fernandez, Rodriguez, Gago, Alvarez, Palacio, Aguero. All: Sabella

PRIMO TEMPO – Eccoci quindi al fischio d’inizio, subito dopo il minuto di raccoglimento per Alfredo di Stefano, recentemente scomparso. Fin da subito c’è tensione in campo e le due squadre non vogliono sbilanciarsi con il timore di fare la stessa deplorevole fine dei brasiliani. Per questo assisteremo a 45 minuti pallidi ma non propriamente noiosi. Da entrambe le parti si vede qualità, il possesso palla è fluido, ma la sensazione è che non ci siano gli spazi e che manchi la giocata del campione. Robben, da una parte, è invisibile e non tocca praticamente palla. Dall’altra, Messi cerca di venire incontro ai compagni per partire con la palla al piede, la cosa che gli viene meglio, ma trova un solido ostacolo sul out di sinistra nel buon Martins Indi. All’undici di Sabella manca il dinamismo di Di Maria lì davanti, ma comunque è più pericolosa dell’avversaria e costruisce qualche azione offensiva. Allo scadere dell’unico minuto di recupero non segnaliamo quindi alcuna occasione da gol, ma solo l’ammonizione di Martins Indi.

SECONDO TEMPO – Nella ripresa cambiano i fattori ma non il risultato. La partita resta sempre molto bloccata e le occasioni si contano su una mano sola, anzi, su due dita. Sabella cerca più soluzioni in fase offensiva e, quindi, inserisce Aguero e Palacio al posto del propositivo Perez e di Higuain. Questi ultimi avevano creato pochi minuti prima la prima ed unica palla gol per l’Argentina quando la punta del Napoli aveva raccolto in area un bel cross dello stesso Perez, ma la sua deviazione di esterno dà solo l’illusione del gol (75′). Tutto inutile comunque perchè il guardalinee aveva già alzato la bandierina. Van Gaal, dal canto suo, prova a cambiare la partita con due sostituzioni: Janmaat e Clasie al posto di Martins Indi e De Jong. Il “nuovo Xavi” entra subito in partita e, infatti, l’Olanda ha maggiore qualità a centrocampo. Con queste premesse, quando ci avviciniamo ormai ai supplementari, si accende la lampadina nella testa di Sneijder che, con un tacco geniale, libera Robben in area di rigore. Forse la stella del Bayern Monaco si allunga troppo la palla, ma sta di fatto che a salvare l’Argentina è l’intervento decisivo in tackle di Mascherano (90′). La partita si protrarrà quindi ai supplementari sul risultato di 0-0.

SUPPLEMENTARI – Le squadre dovranno, quindi, giocare altri 30 minuti. Tuttavia, è evidente la stanchezza tra le file delle due compagini, che aspettano la lotteria dei rigori. Da segnalare nel primo tempo supplementare gli ultimi cambi a disposizione: per l’Argentina dentro Maxi Rodriguez per lo stremato Lavezzi, mentre in maglia orange Huntelaar prende il posto di Van Persie. Ma la chance più grande viene sprecata dal neo entrato Palacio, autore fin qui di un pessimo mondiale. Servito in area al 115′ prova un lob di testa su Cillessen in uscita. Il risultato però è un assist al portiere e Sabella si mette le mani tra i capelli in panchina. Come prevedibile dunque, le grandi emozioni dei rigori decideranno chi si giocherà la finale di questi Mondiali al Maracanà.

RIGORI – Ancora una volta l’Olanda dovrà giocarsela ai calci di rigore. Dopo la vittoria sul Costa Rica, però, la Dea Bendata premia l’Argentina. E, infatti, grazie alle due super parate di Romero prima su Vlaar e poi su Sneijder, l’Albiceleste può gioire per la conquista della finale!

Alle 21.00 del 13 luglio 2014, questa domenica, gli occhi di tutto il mondo saranno rivolti verso la grande finale di Rio de Janeiro: Argentina-Germania.

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