Un taglio istantaneo, una morte immediata, anonima, uguale per tutti garantita dall'efficienza di una macchina. Tecnicamente la ghigliottina offriva un'opportunità di progresso, perché eliminava lunghi e strazianti supplizi al condannato a morte. La Rivoluzione Francese ha poi trasformato la pena capitale in uno spettacolo pubblico di clamoroso interesse. La passione popolare per le teste che rotolano ha costretto poi le autorità francesi a opporre limitazioni sempre più soffocanti all'accesso al luogo dell'esecuzione, che attorno al 1840 era ormai il carcere, dove nessuno poteva entrare se non per restarci. Joseph Ignace Guillotin (nella foto in alto) per la verità aveva proposto solo una morte uguale per tutti: "Ad ogni condannato a morte sarà mozzata la testa" senza scenografie horror. Siamo tutti uguali, ecco la macchina dell'uguaglianza: semplice, efficiente, francese.
Ed ecco le festività del solstizio d'inverno cui s'approssima il settimanale Mondo Padano, il cui editore Giovanni Arvedi ha già tentato, da quanto viene riferito, di acquistare il giornale La Provincia di Cremona. Proposta respinta, forse però se ne riparlerà. Se non si rimescolano le carte dell'imprevisto che combinazione uscirà? Due di picche per tutti? Dovremo attenerci rigorosamente alla retorica della crisi? Avremo un nuovo Terrore? Un Rinascimento forse (chiede un personaggio oscuro con voce stridula e inquietante)?
Che ne sarà della testata? E delle teste? Busi, Cipelli, Bernuzzi: dove andranno a lavorare? Il loro contratto non è stato rinnovato. Che cosa anzi è stato finora Mondo Padano? Che cosa diventerà? Ce lo si domanda fra un'allucinazione francese e un moto di solidarietà cremonese (dillo che ci si sente anche padani), mentre la serpentina delle indiscrezioni si insinua di messaggio in messaggio, in un brusio tentacolare. E si avvicina la notte più lunga dell'anno, il giorno più buio, le ombre più scure, fitte, ostili, il freddo più acuminato.
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