"L'arte è progetto, l'armonia di una composizione è frutto di linee verticali e orizzontali costruite con coscienza". Fino al 21 marzo, presso il Centre Georges Pompidou a Parigi, avrà sede la mostra "Mondrian & De Stijl", dove l'opera del pittore Piet Mondrian è presentata nel contesto del movimento "De Stijl" ("lo stile", in olandese).
"De Stijl" è il nome della rivista fondata nel 1917 dal pittore Théo Van Doesburg, da cui si sviluppò il movimento del neoplasticismo. "De Stijl" raggruppava principalmente tre settori: pittura, architettura, design. Il fil rouge che li legava è riassumibile in tre principi: il color block, il bianco e nero, la diagonale.
Si tratta di quei principi che hanno reso e rendono tuttora la pittura "non rappresentativa" di Mondrian fortemente interessante nel mondo della moda, dalla couture di Yves Saint Laurent al design delle scarpe di Christian Laboutin e Manolo Blahnik.
La diagonale, ad esempio, se nella pittura minimalista serve a dinamizzare gli spazi, suddivisi sprattutto da linee verticali ed orizzontali, nella moda si traduce in stampe oblique e tagli asimmetrici che alleggeriscono la silhouette.
L'ossessione per il bianco e nero serve a ritmare il color block di colori primari piatti, soli o associati. Lo si può notare nelle collezioni Primavera/Estate 2011 di Alxander McQueen e Céline. "De Stijl" si proponeva come dottrina sociale ed estetica, alla ricerca dell'equilibrio tra dimensione individuale e sociale. Il primo manifesto invitava gli artisti a liberarsi dall'individualismo e dal culto della personalità. Per Mondrian, il minimalismo rendeva le opere universali. Con la mostra "Mondrian & De Stijl", questo pittore si pone ancora una volta al centro dell'attenzione nel mondo della moda. È la dimostrazione che la moda, traendo ispirazione dall'arte, può superare, nell'essenza e nell'essenziale, qualsiasi barriera socio-culturale per rendersi universale.