Magazine Cinema
presenti spoiler
Film coraggiosissimo che lavora per sottrazione in un genere, quello dei monster movie (ma potremmo anche
metterlo nei disaster movie o negli apocalittici) che di solito punta tutto sul mostrato, sulla spettacolarità, sul confronto più o meno grandioso tra i protagonisti e, appunto, i mostri.
In questo film tutto viene tolto, asciugato. E non solo gli effetti speciali con i mostri che compaiono col contagocce o le battaglie quasi inesistenti ma anche in aspetti meno evidenti, ad esempio nella storia d'amore tra i due protagonisti, mai esasperata e, anzi, tenuta in sospeso fino alla sequenza finale (lei lo chiama per cognome fino alla fine) o nella recitazione degli attori, mai troppo esaltata. Anche il fatto di avere un'attrice di tale bellezza e non sfruttarne mai il corpo (malgrado in 2,3 situazioni lo si poteva prevedere) rendono Monsters un film veramente atipico, che toglie tutto quello che altri registi avrebbero messo in abbondanza.
Per colpa di alcuni detriti alieni arrivati sulla terra si formano tra il Messico e gli Stati Uniti degli esseri alieni, dei mostri, di notevolissime dimensioni. I governi creano una lingua di terra piuttosto ampia dove confinarli, la Zona Infetta. Un reporter deve riportare la figlia del suo capo dal Messico agli Stati Uniti. Doveva farlo via nave ma per una serie di coincidenze i due sono costretti ad attraversare la Zona Infetta a piedi o con mezzi di fortuna.
Quasi tutto nel film è post, tutte le zone che i due attraversano sono state già in precedenza o bombardate o distrutte dai mostri, i corpi che trovano, gli aerei, i carri armati, tutto. Non siamo in un post apocalittico come The Road, qui la battaglia è in pieno svolgimento ma c'è questa aria malinconica per cui in quasi tutte le scene che vediamo tutto è già successo. Torniamo al togliere anzichè aggiungere dell'inizio, questo è un film di spoglie e detriti, non delle battaglie che hanno portato a quelle spoglie e a quei detriti.
Molto affascinante il tutto con location da brividi e un profilo basso che a me è piaciuto moltissimo.
Il film è un lento on the road che più che soffermarsi sull'apocalisse si concentra, ma sempre sotto le righe, sul carattere dei due protagonisti, due persone che compiono questo viaggio verso la salvezza (?) e verso il ritorno a una vita che per un verso o un altro nessuno dei due ama.
I due attori sono davvero formidabili, lui, Scoot McNairy era già stato eccezionale con baffetti in Argo, lei, Whitney Able è una bellissima (in tutti i sensi) e piacevolissima scoperta.
Negli ultimi 10 minuti abbiamo forse i momenti migliori del film.
Prima, e la scena sembra quasi paradossale, abbiamo un incontro d'amore tra due mostri (perlopiù sono poliponi) di 50 metri d'altezza, quell'incontro d'amore che il regista ci ha sempre negato con i protagonisti lo abbiamo con questi essere enormi.
Poi, dopo la sequenza davvero ben strutturata e girata delle due telefonate contemporanee, proprio nel momento in cui anche lui e lei non ce la fanno a trattenere quel sentimento cresciuto a poco a poco in soli 3 giorni, proprio in quel momento arrivano i militari a salvarli e dividerli.
E qui invito tutti a rivedersi la prima scena perchè il finale che appare tronco in realtà non lo è affatto o se lo è non nella maniera che appare evidente a prima vista .
Davvero complimenti, la dimostrazione di come si può fare un film di genere eludendo lo stesso.Tanto che, alla fine, credo possa piacere più a un pubblico generico che ama le belle pellicole che ad un appassionato di genere.
( voto 7,5 )
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