Fare un buon sequel è sempre cosa ardua. Per non parlare poi di un prequel! Ma Monsters University riesce egregiamente nell’impresa e lo fa con meritata lode se consideriamo che dal ’95 ad oggi la Pixar, con i suoi lungometraggi, non si era mai confrontata con un pre-episodio. Irrompe quindi con prepotenza la fatidica domanda: migliore del precedente (ops, seguente!) Monsters & Co.? E a sorpresa la risposta è: forse sì…
Perché se l’episodio del 2001 incantava con un mondo di simpatici mostriciattoli, spassosi protagonisti e gloriose idee quali l’urlo-metro e le porte volanti che conducono furtive nelle candide stanzette di piccoli innocenti, il sequel del 2013 conserva intatta tutta questa magia e la carica di maggior divertimento. Il risultato è un’esplosione di gag e risate, colori e fantasia con un’estetica che scandaglia ogni fetta dello spettro cromatico e propone con varietà impressionante creature ciclopiche e multi-oculari, pelose e viscide, cornute e tentacolari, con denti aguzzi o bocche sdentate. Insomma, un vero piacere per gli occhi e per la pancia.
Ma dietro e oltre la forma, c’è anche il contenuto. Monsters University, con una forte valenza educativa, talvolta anche didascalica ma mai cattedratica, è un salutare film d’animazione sull’amicizia e la caparbietà, sulla paura e il coraggio d’arginarla, sull’importanza dello studio per riuscire nella vita e la coltivazione dei propri talenti personali (che non s’imparano sui libri). Un’opera fresca che sa fare tesoro del precedente episodio e nuova presa sugli spettatori, grandi e piccini.
Memorabili il panciuto e tenero Squishy e la lumaca che non può fare tardi il primo giorno di scuola.
Voto: 9