Il fenomeno delle etichette sulle botti durò circa cinquant’anni dall’inizio del 1900; le stamperie che le producevano si trovavano a Buenos Aires e a Rosario: Colombatti, Tamburrini, Italo-Platense, Caylle de Vola, le principali, che realizzavano etichette di tre misure: 22 cm di diametro per le botti da 22 litri, 33 cm per quelle da 80-100 litri e 50 cm per quelle da 200-225 litri.
Le etichette non richiedevano illustratori noti, si producevano in casa, come il vino, con inserimenti di particolari legati ad una famiglia produttrice, piuttosto che ad un’altra: si vedevano quindi illustrati filari che si perdevano in prospettiva verso le vette, spesso le Ande, montagne di una terra immaginata, desiderata e foriera di lavoro; inoltre per i piemontesi, la raffigurazione delle montagne sulle etichette era il ricordo lontano da far rivivere guardando le vette andine.
Particolarità della mostra sarà quella di esporre le etichette in una vera “cantina”, uno spazio riadattato per l’occasione ed alcune saranno applicate sulle botti, come da uso originario.
Sede dell’esposizione il Museo Nazionale della Montagna, al Piazzale dei Cappuccini, da cui la vista su Torino è mozzafiato.
Da non perdere:
Info:011.6604104
www.museomontagna.org
Dal 14 febbraio al 20 novembre 2011, dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
scritto da Manuela Peroni Assandri
Foto Museo della Montagna