Durante le vacanze natalizie mi sono divertita a leggere un piccolo libretto, “Acqua in bocca“, scritto a quattro mani da Carlo Lucarelli e Andrea Camilleri per la casa editrice Minimum Fax.
Che dire…sebbene non si tratti di una pagina miliare della letteratura italiana contemporanea, la mia fantasia si è scompisciata dal ridere, pensando ad un mio amico … perchè senza volerlo, è come se in lui vivessero le anime dei due protagonisti dei gialli di questi due scrittori.
Immaginate infatti di mettete insieme il siculo (come lui) commissario Montalbano, esponente dell’arma dei Carabinieri (anche qui, l’Arma scorre nelle vene di questo matto “de Castello”), grande amante della cucina (fategli vedere una bella fiorentina e vedrete che vi combina) e delle belle donne, saldo nei propri principi e attratto dalle buone letture, dai modi a volte sbrigativi e non convenzionali, e l’ispettore Coliandro, imbranato ed maldestro (nel caso in questione l’ospedale di Torrette ha oramai un fascicolo aperto che racconta di costole incinate, malleoli rotti per cambiare una lampadina, tentativi di folgorazione alla 220, dolci famiglie traumatizzate sulle piste da sci … solo per dirne qualcuna) e testardo (ha una capoccia dura come il marmo!), fan di Clint Eastwood e di Harry Callaghan, sempre in cerca di una buona occasione per potersi mettere in gioco.
E ora, vediamo un pò se non comincerete a sorridere anche voi! 
Me lo obbliga la legge
All rights reserved (su gentile concessioni del protagonista, G.Paci
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