Salvo Montalbano è ormai uno di noi. Seguiamo da anni le sue avventure, partecipiamo alle sue indagini come fossimo parte del commissariato di Vigàta, e pensiamo di sapere tutto di lui, come se fosse un componente della nostra famiglia. Ma non è così. Ed ecco, una nuova serie evento, tratta dai mirabili racconti di Andrea Camilleri editi da Mondadori, portare in prima serata su Rai1 Salvo Montalbano negli anni della gioventù. Un tuffo nel passato per ripercorrere le parentesi di vita che hanno forgiato il carattere di quello che, pagina dopo pagina, episodio dopo episodio, per tutti è diventato l'amatissimo Commissario Montalbano.
Un viaggio a ritroso nel tempo che, per sei appuntamenti, farà scoprire debolezze, fragilità ma anche la grande forza e la straordinaria determinazione di un ragazzo che prima di raggiungere la maturità e diventare il Salvo Montalbano che tutti conosciamo, dovrà vedersela con scelte di vita importanti, con le incertezze del futuro, rapporti personali difficili e le immancabili turbolenze dell'amore.
"Il giovane Montalbano", una coproduzione Rai Fiction - Palomar, prodotta da Carlo Degli Esposti e Nora Barbieri con Max Gusberti. Firmano il soggetto Francesco Bruni e Andrea Camilleri.
Con Michele Riondino, nella parte di Salvo Montalbano e Sarah Felberbaum nei panni di Livia, Alessio vassallo (Mimì Augello), Andrea Tidona (Carmine Fazio), Fabrizio Pizzuto (Catarella), Beniamino Marcone (Giuseppe Fazio) e Adriano Chiaramida (padre di Montalbano). La regia è di Gianluca Maria Tavarelli.
Montalbano non è stato sempre il responsabile del commissariato di Vigàta. Non ha sempre abitato nella splendida casa in riva al mare di Marinella. Non è sempre stato l'amico fraterno di Augello. E, soprattutto, non è stato sempre il fidanzato di Livia. Fa impressione pensarlo, proprio perché di lui crediamo di sapere tutto, come di una persona di famiglia. Ma proprio come una persona di famiglia, anche Montalbano può ancora riservarci qualche interessante sorpresa.
Perché il Montalbano che conosciamo e che amiamo è, come tutti, il risultato di una serie di esperienze vissute nel periodo più delicato della vita: la giovinezza. Un periodo in cui si impara a essere quello che si è, in cui si capisce di chi ci si può fidare e di chi temere anche il minimo contatto. In cui si impara ad amare e a odiare, in cui si comprende il modo di agire delle persone, e, nel caso di un poliziotto, in cui si comincia a capire la mentalità dei criminali.
Questa serie, ambientata all'inizio degli anni Novanta, racconta quindi come si è formato il mondo di Montalbano come lo conosciamo: dal suo primo incarico nel paese di montagna di Mascalippa, al trasferimento a Vigàta, dove Montalbano aveva già vissuto qualche tempo da ragazzo. E, ancora, il difficile rapporto del commissario col padre, gli inizi della sua amicizia con Augello, il colpo di fulmine con Livia - che segue la relazione a distanza con Mery . Si capirà come e perché Montalbano è diventato quel personaggio così vero e completo che tutti conosciamo e amiamo.
Ma in questa serie Montalbano non è solo un giovane che diventa uomo, è anche un commissario che già alle prime armi dimostra la sua abilità nel risolvere casi intricati, costruiti a partire da alcuni racconti di Camilleri, in cui lo spettatore ritroverà le atmosfere e i procedimenti investigativi a cui è abituato. E non poteva certo mancare, nella costruzione del mondo di Montalbano, il fidato Catarella, l'agente tenero e imbranato che non azzecca un cognome neanche per sbaglio. Il suo rapporto speciale con l'amato commissario è noto e rappresenta una spina dorsale della narrativa camilleriana. Ma perché Montalbano e Catarella sono così legati? E come mai il commissario sopporta con rassegnazione gli strafalcioni del centralinista?
A queste e altre domande i 6 film daranno una risposta, per far sì che gli spettatori italiani conoscano il loro amatissimo commissario "pirsonalmente di pirsona".