Quattro giorni di eventi dedicati al grande poeta: a Monterosso, dal 10 al 13 dicembre, arriva la kermesse
A Stoccolma, il 10 dicembre 1975 Eugenio Montale avanzava lentamente verso il re Carlo Gustavo di Svezia per ritirare il Premio Nobel. Eventi, convegni e film arrivano esattamente 40 anni dopo ad omaggiare il grande poeta dai mille volti: dal 10 al 13 dicembre “Piacere Montale – Gente vino e rocce delle Cinque Terre“.
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La poetica di Montale è capace di esprimere il “male di vivere”. Emerge già dalla prima raccolta poetica “Ossi di seppia”, per essere approfondita nelle “Occasioni”, pubblicate nel 1939, dove subentra la “poetica dell’oggetto”. Proprio gli oggetti e le immagini diventano strumenti molto potenti, che emergono direttamente dal passato e dai ricordi per poi, in un solo istante, svanire. Il linguaggio diventa per Montale l’arma simbolica per eccellenza.
Le Cinque Terre ricorrono spesso nelle sue opere: a Monterosso è stato dedicato un parco letterario al poeta. E’ qui che Montale passava gran parte delle sue vacanze estive. E’ sempre qui che scrisse la lirica “La casa dei doganieri”, contenuta in “Occasioni”. Appassionato anche del vino, dichiarò che: “bevuto sul posto, autentico, al cento per cento, supera di gran lunga quel farmaceutico vino di Porto”.
“Tra Montale e le Cinque Terre – racconta Franco Contorbia, docente responsabile del Comitato scientifico del convegno con Luigi Surdich – si è stabilito nel tempo un rapporto antifrastico, per le varie vicende familiari e di eredità: un allontanamento dopo il 1928, e una riconciliazione sul filo della memoria negli anni successivi».
Anche se Montale, nato a Genova, passerà quasi tutta la vita a Firenze, il rapporto intimo con la Liguria e i suoi paesaggi continuerà a durare per il resto della sua esistenza.
“È il paesaggio ligure – continua Contorbia – che costituisce il teatro degli Ossi di seppia, riaffiora nelle Occasioni, ma ricorre anche ne La bufera (ben 17 anni dopo) e soprattutto nel lavoro di prosatore, svolto da Montale per il Corriere della Sera”.
L’11 dicembre, il convegno si occuperà di approfondire alcune delle prose di Montale meno conosciute insieme alle più note poesie. Lo farà con letture e commenti della nipote di Montale, Bianca, con i contributi di Contorbia e Surdich, Gianfranca Lavezzi, Andrea Aveto, Manuela Manfredini, Stefano Verdino, Simona Morando,e in sessioni presiedute da Antonio D’Orrico e Paolo Di Stefano.
E.S.
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