I boschi di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo i più colpiti. Denunce e sanzioni del Corpo Forestale dello Stato

Da tempo, infatti, sul Gargano sembra operare una vera e propria associazione a delinquere che, attraverso l’azione di alcune ditte boschive compiacenti e senza scrupoli, sottopone questo territorio a continui e ripetuti tagli di alberi in modo irrazionale e abusivo, distruggendo così enormi quantità di boschi di proprietà di privati e di enti pubblici e devastando paesaggi unici nel loro genere. Un fenomeno, quindi, che sembra configurarsi sempre più come attività illecita organizzata e sistematica, che danneggia il territorio da più punti di vista: “ne danneggia la funzione identitaria (il Gargano senza la foresta non è più il Gargano) – spiega il comandante provinciale Angela Malaspina – ne compromette la funzione turistica ed economica e, soprattutto, quella di difesa del territorio dal rischio idrogeologico”.
L’operazione “L’urlo della Foresta” – così come è stata battezzata – per sottolineare, appunto, la gravità del fenomeno dal punto di vista ambientale – è stata avviata dal comando regionale di Bari, d’intesa con il comando provinciale di Foggia e il coordinamento territoriale per l’ambiente del Gargano. Una rete massiccia che ha coinvolto anche i reparti specializzati provenienti da altre province pugliesi per disporre un’attività mirata a contrastare efficacemente gli interventi forestali abusivi o irregolari, i disboscamenti e i furti di legname nell’intero promontorio del Gargano.
Questo tipo di presidio del territorio si è protratto dall’ottobre del 2012 fino al mese di gennaio di quest’anno. Al termine di questo primo quadrimestre di attività sono stati effettuati oltre 50 controlli, denunciate 27 persone (note e ignote con provvedimenti relativi a tagli furtivi di alberi, danneggiamento e alterazione degli habitat forestali e alla devastazione del paesaggio) ed effettuati 16 sequestri penali. I servizi hanno abbracciato l’intera provincia di Foggia che, puntualizza ancora Malaspina, “è il bacino verde della regione visto che costituisce il 60% dell’area boschiva dell’intera Puglia”.
Nello specifico, l’attività ha interessato i complessi boscati della Difesa San Matteo, nel territorio di San Marco in Lamis, e poi Parco Villani, Coppa Ferrata, Monte Spigno, Bosco Sant’Eligio, Monte Sacro, Bosco Rozzo Alto, Pineta Marzini, Bosco Spinapulci e la distesa di Bosco Quarto nel territorio tra Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo.
DISBOSCAMENTO SUL GARGANO: FOTO “L’URLO DELLA FORESTA”

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 1

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 2

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 3

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 4

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 5

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 6

Disboscamento sul Gargano: foto operazione “L’urlo della foresta” 7
Il primo risultato conseguito è stato quello della “visibilità” dovuto alla rilevante presenza di pattuglie forestali all’interno dei boschi del Gargano. Questa presenza massiccia ha avuto un’importante effetto deterrente e ha contribuito ad aumentare in modo significativo la percezione di sicurezza nelle aree rurali e montane della popolazione.
I controlli effettuati dagli agenti forestali hanno riguardato anche il trasporto e il commercio di legname con la verifica di tutti i depositi di materiale legnoso, al fine di ricostruire la filiera bosco-legna da ardere e accertare eventuali reati di ricettazione.
Sono stati controllati numerosi mezzi di trasporto con verifiche dei carichi e controllo dei documenti di trasporto della merce.
Maria Grazia Frisaldi da Foggiatoday
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