La valorizzazione di un territorio si rapporta allo stato di tutela dell’esistente. Se questo non presenta delle qualità di salvaguardia e di decoro, il tutto viene vanificato attraverso quello stato di degrado che è commisurato alla mancanza di sensibilità e di poco rispetto della comunità verso il proprio territorio.
Degrado ambientale che oggi si presenta, tanto per far un esempio, del tutto deprecabile nella parte superiore del SENTIERO STORICO NATURALISTICO denominato SCANNAMOGLIERA, dove è stata costruita, dalla stessa Città di Monte Sant’Angelo, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica del Gargano, della Regione Puglia e dell’Unione Europea, un’area di riposo per i pellegrini che dalla Piana di Macchia raggiungono Monte Sant’Angelo attraverso la Valle di Scannamogliera e successivamente attraverso Valle Portella. Tutta la zona è piena di rifiuti urbani, dove è possibile trovare di tutto: dalle bottiglie di bibite agli oggetti sanitari, dai sacchetti di immondizie a cumuli di materiale di risulta.
Un vero e proprio scempio di ciò che la natura ci ha preservato come bellezza, fra cui la superba panoramica del Golfo di Manfredonia e della Piana di Macchia e la suggestiva visione della Città che appare luminosa dopo aver salito l’aspro sentiero di Scannamogliera.
L’uomo purtroppo ha perso il senso della bellezza, che si manifesta principalmente nel nostro paesaggio, unico per le sue bellezze naturali e per il suo ricco patrimonio culturale.
L’uomo che sempre più degrada il suo ambiente, distruggendo se stesso, ma soprattutto la sua cultura, la sua identità, di cui il paesaggio è la massima espressione.
Per questo rivolgiamo un accorato appello ai nostri Amministratori affinché al più presto l’intera zona riguardante il sentiero di Scannamogliera, specialmente nella parte superiore, venga ripulita e resa fruibile in maniera decorosa e civile.
Sentiero che da un punto di vista storico-culturale preserva ancora tracce di antichi insediamenti, fra cui le chiese di Ognissanti, di Santa Lucia, di Ripasanta, ecc, testimonianze della civiltà rupestre, legata all’antico culto micaelico e alla religiosità popolare del Gargano.
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