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Montegranaro e la gratitudine verso le associazioni. Serie: valore della parola data

Creato il 22 gennaio 2011 da Laperonza

associazioni180.jpgCredo che Montegranaro debba molto al volontariato e alle associazioni libere di cittadini. Questo debito gravi soprattutto sulla politica che, in tempi magri come questi, viene spesso coadiuvata e in qualche caso sostituita dal mondo associativo. E quando accadono fatti come quello che sto per raccontare, fatti gravi, ne converrete, viene da domandarsi se davvero vale la pena di prodigarsi per la città e per la sua crescita.

Un’Associazione che opera da alcuni anni nel campo del sociale, che ha organizzato eventi importanti e collaborato spessissimo con le Istituzioni, dalla Scuola al Comune, vede ripagato il proprio impegno con l’ingratitudine e l’arroganza. Questa Associazione aveva come sede un locale comunale. Lo condivideva con un’altra realtà cittadina che lo occupava prevalentemente. L’uso del locale era limitato alle riunioni e a qualche sporadica iniziativa, visto che la gran parte degli eventi organizzati hanno sempre avuto luogo in altre sedi.

In questi giorni l’Associazione di cui stiamo parlando è stata “invitata” a trovare un luogo alternativo dove riunirsi ed avere sede. Ufficialmente non è stata cacciata, solo consigliata. Il motivo ufficiale non esiste. Il motivo ufficioso è che deve aver urtato qualcuno, pestato qualche piede, dato fastidio. A chi esattamente non si sa, ma certo l’altra associazione con cui condivideva i locali ha dimostrato qualche risentimento dovuto, appunto, a questa condivisione. Fatto sta che la legge della giungla prevede che il più debole soccomba nei confronti del più forte, anche quando il più forte faccia leva su terzi e questi terzi siano amministratori comunali, assessori nella fattispecie.

Il Presidente dell’Associazione di cui parliamo è stato convocato nella Casa Comunale davanti all’assessore competente e ad un fuoco di fila di altri personaggi dei quali non si sa bene quale sia il ruolo ed è stato “invitato” a lasciare la sede assegnata loro a suo tempo dal Sindaco in persona, anche se solo in maniera verbale. Per la serie quanto vale la parola.

Ora l’Associazione protagonista di questa storia è senza sede. D’accordo con Don Umberto, Città Vecchia ha accettato di condividere provvisoriamente i locali che utilizza come sede con loro. Quello che ci si augura e che coloro che hanno preso questa decisione inspiegabile e, lasciatemi dire, preoccupante tornino sui loro passi e rispettino la parola data mostrando anche un pizzico di gratitudine verso chi si prodiga per la città senza tornaconto alcuno.

Cercando, come spesso facciamo, un insegnamento da questa vicenda, direi che appare evidente come sia utopistico pensare di trovare una collaborazione comune tra le varie associazioni. La mentalità dell’orticello prevarica qualsiasi volontà di sinergia. Fortunatamente alcune associazioni riescono a derogare a questa regola. In quanto al comportamento dell’Amministrazione credo sia opportuno stendere un pietoso velo, uno dei tanti.

Luca Craia


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