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Montegranaro e la maleducazione imperante

Creato il 24 ottobre 2012 da Laperonza

 

maleducazione, parcheggi, rispetto, pulizia, immondizia, polizia municipale, gastone gismondi

Montegranaro dà una bruttissima immagine di sé all’esterno. Ma anche all’interno. È una città in cui vige la cultura del “tutto è consentito”, del “faccio come mi pare”, del “tanto non mi dice niente nessuno”. Ed è vero: una città di otre 13.000 abitanti che può vantare un corpo di Polizia Municipale di sole tre unità operative non può certo pensare di controllare e reprimere i comportamenti incivili e di educare il cittadino ad un maggior rispetto per il luogo in cui vive e per la sua comunità.

 

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Per questo assistiamo a parcheggi selvaggi, macchine che passano col rosso, pedoni che rischiano la vita sulle strisce pedonali, donne con il passeggino costrette a passare in mezzo alla strada perché il marciapiede è occupato dalle vetture. E vediamo suppellettili pubbliche distrutte dai vandali, muri deturpati dalle scritte, tratti di pubblica via trasformati in bagni pubblici.

 

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Una signora si lamentava, qualche tempo fa, dopo aver preso una delle rarissime multe per divieto di sosta comminatale lungo la circonvallazione davanti l’ufficio postale accusando l’ufficio stesso di non avere sufficienti posti macchina quando il parcheggio Zed è a due passi ed è sempre vuoto. Un ragazzo, sentitosi rimproverare di aver lasciato la sua moto sul marciapiede di viale Gramsci, reagiva dicendo: “E dove la dovrei portare? Il parcheggio più vicino è a cinquanta metri!”.

 

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È una città dove tutto sembra consentito, dove ognuno pare possa impunemente sporcare i muri, urinare per strada, sfasciare i giochi dei bambini, rompere gli specchi agli incroci, tanto nessuno lo punirà mai per questo. È una situazione mortificante per quei cittadini, che certamente sono la maggioranza dei Montegranaresi, che invece sono educati e rispettosi e si aspetterebbero un atteggiamento uguale da parte dei propri concittadini, soffronendo di quest’idea ormai diffusa della loro città concepita come un far west senza regole. Ma è difficile farle rispettare senza controllori.

Luca Craia


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