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Montenegro. Autostrada Bar-Boljare: niente tasse per costruttori cinesi

Creato il 29 aprile 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

montenegro_bar_boljaredi Giacomo Dolzani

Per la realizzazione del primo tratto, lungo 44km, dell’autostrada Bar-Boljare, la quale attraverserà il Montenegro da sud-ovest a nord-est, fino al confine serbo, la compagnia cinese CCCC International (China Communications Construction Company), che si era aggiudicata il contratto il 4 luglio 2013, non pagherà né Iva né alcuna altra imposta o tassa sull’importazione dei materiali o sull’assunzione degli operai, provenienti, sia i primi che i secondi, dalla Cina; le accise sul carburante che verrà utilizzato inoltre sono state, per l’occasione, dimezzate.
L’annuncio è stato rilasciato dal Ministero delle Finanze di Podgorica, il quale ha giustificato la decisione con il fatto che la realizzazione di questa autostrada è di vitale importanza per il futuro sviluppo economico nazionale, aggiungendo però che saranno anche messi in atto dei controlli per garantire che le merci importate siano effettivamente utilizzate per portare avanti i lavori.
Il paese ha infatti ricevuto dalla Exim Bank of China un prestito di 700 milioni di euro, soldi che copriranno quasi interamente i costi dei lavori per questo tratto che, secondo la nota [1] rilasciata lo scorso anno sul sito del governo del paese balcanico, ammonteranno ad oltre 809 milioni di euro.
Questo tratto di autostrada è la prima parte del settore montenegrino (Bar-Boljare) della grande arteria Belgrado-Bar, lunga  in totale 445km, che collegherà la capitale serba con il porto di Bar, consentendo alla Serbia di disporre finalmente di uno sbocco sull’Adriatico.
Il tratto che attraverserà il Montenegro misurerà circa 164km, lungo il quale si conteranno 50 gallerie e 95 ponti, fattori che, uniti al cattivo stato in cui si trova attualmente la rete viaria nazionale, hanno fatto lievitare i costi fino alla cifra di 2 miliardi di euro.
Proprio l’eccessiva spesa richiesta ha spinto le opposizioni a schierarsi contro la realizzazione di questa autostrada, la quale rischia di creare un buco di bilancio; in un paese il cui prodotto interno lordo è pari a poco più di 4 miliardi di euro, il costo di quest’opera rappresenterebbe infatti quasi il 50% del pil statale, denaro tra l’altro quasi interamente preso a prestito da finanziatori esteri.
Anche il Fondo Monetario Internazionale ha espresso le proprie perplessità a riguardo, mettendo in guardia il governo di Podgorica, il quale si è impegnato a mantenere i conti in ordine, anche per soddisfare i requisiti di stabilità imposti da Bruxelles nel momento in cui il paese ha avanzato la propria richiesta di integrazione nell’Ue.

da Notizie Geopolitiche



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