In una conferenza, tenutasi ieri a Podgorica, della Privredna komora Crne Gore (Pkcg), la Camera di Commercio del Montenegro, organizzazione che riunisce società ed istituti di credito che hanno attività produttive o finanziarie nel paese balcanico, è stato discusso il tema della necessità di rafforzare i rapporti commerciali con la Nato.
Fare affari con l’Alleanza Atlantica significherebbe infatti disporre di un mercato dalle grandissime potenzialità, dove poter offrire prodotti e servizi ad acquirenti che dispongono di possibilità economiche senza pari; come spiegato da Velimir Mijuskovic, presidente della Pkcg, sarebbe infatti possibile, per le imprese montenegrine, ottenere una via preferenziale per commerciare con i 28 paesi membri dell’organizzazione, le loro industrie ed altre decine di paesi legati all’Alleanza da positivi rapporti diplomatici e commerciali, con la sicurezza di poter inoltre contare su pagamenti rapidi e garantiti.
Benché l’Alleanza Atlantica abbia avanzato riserve riguardo all’ammissione di Podgorica tra i propri membri, già 25 società montenegrine, che vanno dal settore alimentare a quello bellico per un totale di 76 prodotti approvati, hanno ottenuto il Nato Commercial and Government Entity Code (Ncage). Questo marchio, ottenibile tramite procedimenti lunghi e selettivi, rappresenta una valutazione positiva da parte degli esperti Nato; l’organizzazione infatti, prima di annoverare un’impresa tra i propri partner ufficiali, i quali hanno il diritto di partecipare alle gare per aggiudicarsi i contratti di fornitura, vuole controllare a fondo la qualità dei prodotti e, soprattutto, l’affidabilità dell’azienda, in particolare nel caso di collaborazioni in campo militare.
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