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Quando i Balcani sembrano voler confermare stereotipi e pregiudizi: a Podgorica in due si aggiudicano la vittoria alle presidenziali di ieri. Sia il presidente uscente Filip Vujanovic, sia il suo sfidante Miodrag Lekic, si sono infatti dichiarati vincitori, provocando un caos politico. Vujanovic si è detto certo di aver ottenuto un terzo mandato consecutivo, mentre Lekic ha gridato al colpo di Stato. Vujanovic, citando i conteggi effettuati dal suo partito, si è attribuito il 51,3% dei consensi contro il 48,7% di Lekic. Quest'ultimo, senza citare cifre, ha invece dichiarato che "in base allo spoglio del 97% delle schede, i cittadini del Montenegro mi hanno concesso al vittoria" e ha chiesto a Vujanovic “di essere serio e responsabile, perchè dichiarandosi vincitore ha commesso un colpo di Stato". I sondaggi della vigilia davano in effetti Vujanovic - vicino all'uomo forte del Montenegro, Milo Djukanovic - come favorito e la sua eventuale vittoria confermerebbe il ventennale predominio del suo partito, che promette di riformare l'economia e di arrivare rapidamente a un'adesione all'Ue. Il 65enne Lekic, che condivide gli obiettivi euroatlantici del presidente uscente, ha invece puntato la sua campagna elettorale sulla lotta al crimine organizzato e alla corruzione, campi nei quali secondo Bruxelles il Montenegro non ha fatto abbastanza.
L'Osce chiede ai due candidati adi dare prova di "maturità" e lasciare alle istituzioni preposte il compito di determinare i risultati del voto di ieri. "La maturità di un Paese è dimostrata anche dal modo in cui i partecipanti e le istituzioni dello Stato completano il processo elettorale", ammonisce in un comunicato l'Osce preoccupata che lo scontro tra i due apra una grave crisi politica nel Paese ex yugoslavo che sta negoziando l'adesione all'Unione europea. L'Osce chiede quindi alla Commissione elettorale di determinare il risultato dello scrutinio “in modo da rafforzare la fiducia dei cittadini nel processo democratico". Per cercare di gettare acqua sul fuoco l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa ha comunque sottolineato nel suo comunicato ufficiale che "non vi è dubbio che questa elezione, come le precedenti, si sia svolta in accordo con le norme Osce”. Domani dovrebbero esserci i risultati ufficiali. Vedremo se questo basterà a far rientrare lo scontro tra i due candidati alla presidenza o se daranno adito a nuove polemiche dalle conseguenze per ora incerte.
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