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Montenegro. Podgorica a Russia, ‘rammarico per estensione embargo a nostro paese’

Creato il 14 agosto 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

montenegro_flagdi Giacomo Dolzani

In seguito alla decisione di Mosca, annunciata ieri dal primo ministro russo Sergeij Medvedev, di estendere l’embargo alimentare anche ad Albania, Montenegro, Islanda, Lichtenstein e Ucraina, ai quali sarà impedita l’importazione e l’esportazione di prodotti agroalimentari da e verso i mercati della Federazione Russa, il Governo montenegrino ha espresso oggi in una nota il suo rammarico per questa scelta.
Si legge infatti nel comunicato che: “benché non si disponga ancora della lista dettagliata dei beni sottoposti a sanzioni, l’Esecutivo prende atto con dispiacere della decisione del Governo russo”, aggiungendo che “Podgorica si impegnerà comunque per difendere quelle condizioni che possano mantenere aperto il dialogo con il Cremlino, al fine di salvaguardare i mutui interessi, sostenendo inoltre il percorso di pace che possa risolvere le cause scatenanti della crisi che ha portato a queste sanzioni”.
I rapporti tra Occidente e Russia sono infatti degenerati in seguito alla rivoluzione europeista in Ucraina, terminata con la deposizione del presidente filorusso Viktor Yanukovic, sostituito dal filo occidentale Petro Poroshenko, seguita poi dall’insurrezione dei guerriglieri secessionisti, fedeli a Mosca, i quali controllano la parte orientale del paese, e dall’annessione alla Federazione Russa, tramite un’invasione militare, della penisola della Crimea.
In risposta a questa aggressione, Stati Uniti ed Unione Europea hanno emanato pesanti sanzioni nei confronti di Mosca, la quale ha risposto con un blocco dei commerci di prodotti agroalimentari con l’Occidente ed i suoi alleati.
Benché di recente nei loro confronti fosse stato sospeso, già in passato Albania e Montenegro erano stati colpiti dall’embargo russo, nonostante non abbiano mostrato una particolare avversione verso le politiche di Mosca e le capacità produttive del loro settore alimentare siano minime; l’accusa rivolta loro dal Cremlino era però quella di fungere da canale di bypass per l’Ue, importando i beni prodotti in Europa e rivendendoli poi sui mercati russi.

da Notizie Geopolitiche



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