Fine settimana dedicato alle dichiarazioni pubbliche, quello del presidente del consiglio Mario Monti, mai ciarliero come nella giornata di ieri, durante la quale non ha fatto altro, dopo essersi incontrato col presidente francese Nicolas Sarkozy, che cercare di rassicurare gli italiani, ma probabilmente con l'occhio rivolto ai mercati, che il governo ha messo pratica tutto quello che doveva fare per mettere in sicurezza i conti dello Stato, che ora la situazione è sotto controllo, ma pure che la risoluzione della crisi è ora in mano ad altri, ad una Unione Europea che si è mossa poco e in ritardo, come ha avuto modo di dire il ministro Corrado Passera, ma che non ha in realtà alcun potere effettivo, avendo il governo tedesco da tempo ripresosi tutta la sua sovranità, alla faccia degli euroburocrati di Bruxelless.
Ed è chiaramente ad Angela Merkel che Monti e Sarkozy si riferiscono quando parlano di decisioni che altri devono assumere, a confermare ancora una volta che il centro della crisi non è l'Italia e nemmeno la Grecia o la Spagna, ma la moneta unica, che è in realtà nulla più del vecchio marco tedesco imposto nel 2001 come moneta anche agli altri stati dell'unione europea.
Una scelta che ha fatto e sta facendo le fortune della Germania, che ha così eliminato la concorrenza delle aziende concorrenti, impedendo ai singoli stati di usare la politica monetaria.
Lo ha capito perfino Pierluigi Bersani, segretario del Pd, ammesso che esista davvero questo partito, che da filosofo qual'è ha chiesto che da questi incontri, vertici e congressi venga finalmente fuori qualche atto concreto, oltre alle solite chiacchiere e rassicurazioni.
Rassicurazioni che non rassicurano nessuno, a vedere gli andamenti dei mercati finanziari e gli spread dei titoli di Stato, tanto che si è dovuto cercare di sviare l'attenzione della pubblica opinione creando e cavalcando l'offensiva contro l'evasione fiscale, nata dopo l'ormai famosa spedizione della finanza a Cortina D'ampezzo, che ha trasformato l'agenzia delle entrate e equitalia da imputate di persecuzione contro i contribuenti a future salvatori della patria, con Attilio Befera loro condottiere, avendo tutti dimenticati che il presidente dei due enti non solo è stato nominato alla sua carica da Giulio Tremonti ed è pure inquisito per abuso di ufficio per la vicenda delle "ipoteche pazze", una delle tante disfunzioni dei due enti.
Perché in questo paese le cose cambiano in fretta e ci si è già dimenticati dei danni che la superficialità, l'imprecisione e il menefreghismo dei dipendenti di equitalia ha prodotto a tanti contribuenti e piccole imprese e la si è oggi innalzata invece sull'altare in nome dell'operazione "scontrino controllato" a Cortina, Courmayer e Portofino.
I giornali fanno a gara nell'illustrare i formidabili risultati delle operazioni, raccontando che il giro d'affri delle attività commerciali dei luoghi controllati è improvvisamente aumentato del 300%, ma alla richiesta del sindaco di Cortina di fornire un rendiconto ufficiale dell'operazione Befera non ha però ancora risposto.
Naturalmente tutti sanno che l'evasione fiscale non si combatte con le spedizioni punitive del dottor Befera, ma con la riforma globale del fisco, con una normativa più semplice da comprende da eseguire e meno facile da aggirare, e con l'imposizione di aliquote fiscali meno punitive, in modo da far emergere le attività clandestine e combattere il lavoro nero, ma il momento è topico e tutto serve pur di accontentare la folla inferocita dei meno avveduti, sempre pronti a dare la corda ai propri carnefici.
Intanto, in attesa del prossimo incontro a tre tra Monti, Sarkozy e Merkel, in programma a Roma il prossimo 20 Gennaio, potremo risentire il nostro presidente del consiglio stasera dagli schermi di Rai3, ospite del Bruno Vesta politicamente corretto, quel Fabio Fazio sempre pronto a lustrare l'ospite di turno, se della parte giusta però, altrimenti non lo ospita proprio.
Difficile che possa dire qualcosa che non abbia già detto e al massimo avremo da sentire solo altre rassicurazione sullo stato della nazione, aspettando il responso dei mercati domani, alle ore 09:00