mario monti
Il premier: “C’è bisogno del coinvolgimento di tutti gli attori. Due paesi su 27, per quanto siano i più grandi, non possono decidere per tutti gli altri“
“Le preoccupazioni relative all’aggravarsi della situazione del debito sovrano dei Paesi dell’Area Euro potrebbero portare alla reintroduzione, in uno o più Paesi dell’Area Euro di valute nazionali o, in circostanze particolarmente gravi, all’abbandono dell’Euro“, la frase è riportata a pagina 66 del prospetto informativo riguardante l’aumento di capitale di Unicredit che prenderà il via lunedì prossimo. Unicredit, insomma, avverte la propria clientela sulle possibili ripercussioni della pesante crisi economica. “È una forma di tutela legale contro un rischio di carattere sistemico”, ha precisato una fonte ufficiale proveniente dallo stesso Istituto di Credito che sta vivendo un momento difficile: nei giorni scorsi il titolo in borsa è stato sospeso per eccesso di ribasso.
“Francia e Germania stanno guidando in questo momento l’Europa, ma da sole non bastano. C’è bisogno del coinvolgimento di tutti gli attori. Due paesi su 27, per quanto siano i più grandi, non possono decidere per tutti gli altri“.
Come sono nate le difficoltà italiane? “La maggioranza al potere ha messo in discussione la sua politica di austerità fiscale dopo le elezioni regionali andate male per lei a maggio, e questo ha destabilizzato i mercati. Inoltre il governo non ha voluto ammettere la grave assenza di crescita e ha trascurato le politiche di liberalizzazione che avrebbero potuto rimediare a questa carenza. Verso giugno-luglio le agenzie di rating hanno lanciato degli avvertimenti che hanno aperto la via agli attacchi mercati“.