Monti, Grillo e la Grecia: una danza macabra.

Mario Monti che, evidentemente, non sa più a che Santo votarsi per risollevare le sorti elettorali della sua coalizione seria, responsabile e obbediente (alla Sig.a Merkel) ieri ha pensato bene di entrare in polemica con Grillo accusandolo di portare l'Italia verso la situazione nella quale si trova la Grecia.Non posso dire di stravedere per Beppe Grillo e nemmeno sono in possesso delle capacità di cui dispone il "guru", già protagonista della campagna elettorale di Barack Obama, che, a quanto si dice, ora sta seguendo quella del Professore.A me sembra, però, che "guru" o non "guru", quella detta ieri da Mario Monti sia un po' una sciocchezza.Ha infatti avuto buon gioco Beppe Grillo nel ribaltare l'accusa, precisando che, semmai, la Grecia si trova nelle condizioni attuali per colpa proprio delle politiche economiche messe in atto da Monti e dagli altri partners europei.Ciò che però dispiace è che, in queste schermaglie politiche nostrane, venga tirata in ballo e messa in mezzo una nazione stremata ed umiliata, dove forte è il rischio che salti la coesione sociale, dove la povertà non è un modo di dire ma la situazione reale nella quale si trovano milioni di persone.Il popolo greco, almeno fino alla scorsa estate e almeno lontano dalle città, sta vivendo con grande dignità la catastrofe economica alla quale l'hanno condotto la sua classe politica e l'Unione Europea merkeliana.Non merita di essere additato come l'appestato da evitare o il reprobo da rieducare, tanto meno da parte di chi, anche grazie ad ottuse manovre economiche correttive, ha portato il nostro Paese nella più spaventosa recessione dai tempi dell'ultima guerra mondiale.Lasciamo in pace la Grecia e parliamo, piuttosto,  di Italia e di Europa, di come portare un poco di democrazia nelle istituzioni europee che veramente contano (tale non è il Parlamento Europeo) e di come tutelare meglio i nostri interessi nazionali.Questi temi sono stranamente (?) poco presenti nel dibattito pre-elettorale di casa nostra. Sarà un caso? O vale, invece, la regola per la quale "chi tocca i fili muore"?