Monti: il professore con il grambiulino…

Creato il 06 dicembre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

“Professore dica Lei dove sono i Pirenei…” era il motivetto di una canzoncina allegra di qualche decennio fa. Alla fine si scopriva che il professore non sapeva se fosse nato prima l’uovo o la gallina…

Quasi come oggi. E’ difficile sapere se, dopo la prima manovra del governo, Monti, il professore, succeduto all’imprenditore morboso e libidinoso, sia rimasto tale o, al contrario, si sia trasformato in scolaretto.

Una cosa è certa, la famosa lettera co-firmata dal presidente uscente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, e dal presidente entrante Mario Draghi, Mario Monti l’ha studiata bene. Talmente bene che, alla faccia della tanto sbandierata equità, l’ha resa programma di governo.

A lui l’onore di aver “salvato l’Italia dal fallimento”, almeno così dicono, a lui l’onere di asciugare le lacrime della Fornero e di lavare il sangue della macelleria sociale che, dopo il popolo greco, si sta abbattendo sull’Italia.

La politica latita ed è difficile comprendere come mai si debbano pagare stipendi parlamentari per onorevoli incapaci di “fare politiche pubbliche”, che è ben diverso da “fare politica”. I capi partito festeggiano lo scampato linciaggio. In effetti Monti è percepito dall’opinione pubblica come un medico che somministra “medicine amare”, ma in vista di una futura guarigione.

Eppure, qualcosa porta a pensare che si tratti di analgesici. La cura deve ancora venire. Il professore, assieme alla sua scolaresca, avrebbe potuto osare di più ed indicare delle linee di riforma strutturale del paese che, seppur inique, avrebbero iniziato un processo di trasformazione necessario ed utile.

All’inventiva del giovane ricercatore ha prevalso il tecnicismo dello specialista di lunga carriera. I grembiulini, purtroppo, non sempre si accompagnano a percorsi costruttivi di crescita.


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