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Monti, il suonatore di Sachs

Creato il 23 maggio 2012 da Albertocapece

Monti, il suonatore di Sachs“Non c’è alcun conflitto di interessi e lo vedrete nei fatti”. Also sprach Passera e così parlò pure Monti : “Non ci sono conflitti di interesse nella mia squadra”. Ma questa gaia scienza della menzogna e del nascondimento è smentita da altre parole, ben più pesanti di queste trine da mezzadri della sobrietà, pronunciate appena due settimane fa:

“Non e’ azzardato affermare che, vista da Londra e New York, la separazione di Snam da Eni rappresenta il punto focale del pacchetto di riforme del Governo Monti, piu’ della riforma delle pensioni e del lavoro; qualsiasi ritardo o esitazione nell’attuazione provocherebbe serie conseguenze e rischierebbe di far sparire parte di quella fiducia particolarmente riconquistata”.

Chi parla è  Eric Knight, amministratore delegato del  fondo Knight Winke che nel dicembre  dell’anno scorso ha aumentato dall’1 al 2 per cento la partecipazione nell’Eni proprio in vista dello scorporo Snam che come è facile immaginare costituisce un via libera per gli avidi interessi di molte multinazionali americane, inglesi e francesi che da questo smembramento del colosso petrolifero italiano possono trarre molti vantaggi.

L’operazione si svolge naturalmente sotto l’egida della Commissione europea e della commissione antitrust europea, uno dei regni di Monti,  con il solito rosario concorrenziale che, al solito poi diventa cartello:  offrire non solo a Italgas che è pubblica ma a tutti gli operatori uguali possibilità di accesso e di tariffe cosa resa difficile dal controllo di Snam da parte dell’Eni. E per ottenere finalmente lo scopo i finanzieri arrivano addirittura a scoprire il loro gioco, facendo balenare il ricatto: o l’Italia fa i nostri interessi oppure i massacri di diritti, salari e pensioni, pur “lodevoli” sarebbero inutili a placare i mercati.

Ma il discorso di Knight ha trovato orecchie attente e soccorrevoli amicizie. Infatti in vista dello scorporo e dell’acquisto del 25% di Snam da parte della Cassa depositi e prestiti, in maniera da far scendere la quota Eni a un quarto del totale , indovinate chi è stato preso come consigliere dalla Cassa?  Non ci credereste, ma è la Goldmann Sachs. E chi è a sua volta consigliere del gigante cattivo dell’economia mondiale? Mario Monti.

Verifichiamo. Venerdì Monti,  dovrebbe presentare il decreto per il passaggio alla Cassa del 25% di azioni Snam decisa circa una settimana fa. Contemporaneamente  la Cdp ha preso come proprio advisor per l’affare la Goldman Sachs di cui è a sua volta casualmente advisor Monti. Il tutto in un quadro in cui si vogliono compiacere gli amici euroburocrati dello stesso premier e  dare spazio alle multinazionali.

Sobri complimenti.

 


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