Molto amata per la sua semplicità e naturalezza, di origini umili e molto religiose, devozione che ha voluto trasmettere anche ai suoi due figli. La Conferenza Episcopale Spagnola le ha appena conferito il “Bravo Music Prize 2013″ «per il suo servizio alla dignità umana, ai diritti umani e ai valori evangelici».
In un’intervista Montserrat Caballè ha spiegato di vivere la vita «con amore e con la forza che mi dà la fede in Dio, e perciò la fede di ogni essere umano». «Nelle occasioni in cui ho cantato davanti a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI», ha spiegato, «ho sentito un grande brivido mentre cantavo. Se potessi, mi piacerebbe anche cantare per papa Francesco. La musica avvicina a Dio, ma penso che per essere vicini a Lui non ci sia bisogno di strade».
«Il mio rapporto personale con Cristo è molto intimo. La preghiera è silenziosa. Credo che l’eredità culturale più importante e rilevante del cristianesimo sia, soprattutto, la fede. E l’arte come frutto della fede, uno dei frutti migliori per accompagnare le persone ad incontrare Dio».
Qui sotto un’esibizione di Montserrat Caballè
La redazione