Non so se ci sia stata una qualche sorta di coordinamento tra gli studenti e i docenti che hanno occupato luoghi di rilievo artistico e istituzionale, per dar voce alla protesta, ennesimo round contro la riforma Gelmini, o se sia stata una cosa totalmente virale, per dirla con un termine della rete. Fatto sta che dal Colosseo a Roma alla Torre di Pisa( che diventerà l’immagine simbolo, io credo, di questa protesta), dal Porto di Palermo, alla basilica di Sant’Antonio a Padova, al ministero del Tesoro a Milano, o alla Mole Antonelliana a Torino (senza contare centri storici, porti, stazioni, facoltà, sedi della regione, e solo ieri il Senato) la protesta sta uscendo rumorosamente dai confini nazionali, le immagini stanno facendo il giro del mondo e della rete, sia quelle pacifiche delle occupazioni, che quelle degli scontri con la polizia. Basta fare una breve ricerca in rete. E questo è un bene. E forse è come dice Gennaro Carotenuto:
Dal gilé inadeguato di Achille Occhetto, in quel fatale confronto su Canale5 il 23 marzo del 1994, la sinistra italiana è stata paralizzata dalla presunta superiorità comunicativa di Silvio Berlusconi. Oggi i ragazzi del movimento studentesco pisano, con un’azione pensata per fare il giro del mondo, hanno dimostrato che il caimano può essere battuto sul suo stesso terreno.
E magari, nei prossimi giorni altri li seguiranno. C’è da sperarlo, che non si dimostri un fuoco di paglia, che, come diceva mio nonno, bisogna battere sul ferro finche è caldo.