OBIEZIONE: Sotto le idee di bene e di male ci sono delle costanti, degli elementi che permangono e che autorizzerebbero a parlare di una coscienza morale assoluta, venuta chissà da dove, se non addirittura di principi morali validi per tutti i tempi e tutte le situazioni. Ma se ci sono delle costanti, ciò significa semplicemente che un gruppo di orientamenti morali ha uno sfondo storico ed economico per certi aspetti comune. Ad esempio: A partire dal momento in cui si sviluppò la proprietà privata dei beni mobili, a tutte le società in cui vigeva questa proprietà privata dovette essere comune il comandamento morale: non rubare. Questo comandamento diventa perciò una legge morale eterna? Niente affatto. In una società in cui i motivi di rubare sono eliminati, in cui a lungo andare solo i pazzi potrebbero rubare, quanto si riderebbe del predicatore di morale che proclamasse solennemente la verità eterna: non rubare!
TRE TIPI DI MORALE: Cristiano-feudale, borghese, socialista.
La prima morale esprime il rispetto e la fiducia verso una stabile gerarchia di autorità che trova il suo modello nella gerarchia celeste e la sua legittimazione nella volontà divina. E’ una morale dell’ubbidienza, dell’umiltà, dello spirito gregario; il subordinato deve sottostare lietamente al suo naturale superiore; questi d’altra parte ha un dovere di paterna guida e di longanime trattamento nei riguardi del primo. Tutti poi, sudditi e signori sono democraticamente eguali in questo… che sono tutti figli e servi di Dio.
La seconda, la morale borghese, è per molti aspetti la negazione della morale cristiano-feudale; essa presenta una fenomenologia complessa e interessante che riproduce in modo spesso evidenti gli aspetti contraddittori della società e della civiltà che le sono a fondamento. In un breve ma importante scritto del 1844 dal titolo La questione degli Ebrei, Marx scriveva che l’emancipazione politica , operata dalla borghesia, comportava da un lato la riduzione dell’uomo a membro della società borghese, a individuo egoista e indipendente; dall’altro a cittadino, a persona morale. L’uomo viene insomma sdoppiato: nella sfera dei rapporti economici, è un individuo diseguale in mezzo a individui diseguali, vincitore o sconfitto nella concorrenza e nel conflitto quotidiani; nella sfera giuridico-politica, è un cittadino avente con gli altri uguali diritti, formali, e pari dignità. La morale borghese, aderendo a questa situazione, oscilla fra due poli opposti: ora si ha l’affermazione, ma necessariamente astratta, dell’eguaglianza e della libertà umane; ora la consacrazione del dinamismo individualista e dello slancio utilitaristico che dovrebbero spontaneamente dar luogo alla migliore delle armonie possibili.
La morale socialista, infine, si fonda su un umanitarismo che vuole essere concreto, non astratto; sostanziale, non formale. La liberazione da ogni forza oppressiva e limitatrice; la riconquista dell’uomo a se stesso attraverso il superamento dell’alienazione, in conseguenza della quale i risultati della sua opera e la natura stessa appaiono come realtà in sé che dominano l’uomo e lo trascendono; la costruzione collettiva di una vita libera e felice che abbia il proprio valore e il proprio fine in se stessa, sono i principali elementi che stanno alla base di una morale socialista.
Lo scritto sopra ci permette di vedere le profonde differenze che intercorrono tra questi tre tipi di morale mostrandoci al tempo stesso il nesso strettissimo che le collega a determinate fasi dello sviluppo storico e sociale. E’ distino della vita sociale adeguarsi a queste realtà di fatto, interpretarne ed esprimerne compiutamente i presupposti. Quando la moralità non ha più dietro di sé istanze vive ed attuali, quando, più precisamente, non assolve più al compito pratico di dare anima e coesione, senso di consapevolezza e di responsabilità ad una organizzazione sociale, allora essa degenera nel moralismo; diventa predicozzo acido e monotono, ipocrita spesso, sempre astrattamente pedagogico. Abbiamo allora il tentativo, reazionario nel senso più lato del termine, di imporre agli uomini il rispetto di norme e di costumi sorpassati, anacronistici. Al polo opposto rispetto al moralismo, ma spesso indirettamente alimentato da questo, si colloca l’immoralismo, la tendenza libertina a misconoscere ogni norma morale, nella quale si vuole ravvisare una assurda, mortificante costrizione al libero espandersi dell’individuo. E’ facile scorgere quanto di retorico e di snobistico da un lato, e di brutalmente antisociale dall’altro, ci sia in questo atteggiamento che si proclama al di là del bene e del male [ Non è di destra né di sinistra ( ! ) ]. L’immoralismo e l’indifferentismo morale, largamente diffusi, sono fra gli indizi più chiari che il tessuto di una società si allenta e si disgrega, che questa società è in crisi, che è impotente ad orientare in senso positivo e costruttivo le energie umane. Le considerazioni sulla storicità e relatività del fenomeno morale fanno sorgere un grande interrogativo: Quale criterio di misura e di valutazione possiamo avere per giudicare della maggiore o minore moralità di una azione? Oppure tale metro o criterio non esiste affatto? Il criterio esiste. Solo che non va cercato fuori dalla realtà storica e umana. In generale si può dire che una azione è tanto più ricca di valori etici quanto più sa realizzare in tutti i sensi le possibilità umane, quando più tende a promuovere, su tutti i piani, lo sviluppo, il progresso, l’avanzamento della società.
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LA TERRA NON BASTAVA
Doveva mantenere sette persone.
La terra non bastava. E dal paese,
sperduto sopra un monte calabrese,
scappò qui a Roma per disperazione.
E a Roma, appena sceso alla stazione,
incominciò il calvario. Passò un mese
e, dopo tante pene e tante attese,
finalmente trovò un’occupazione.
Poi l’altro ieri, povero sterratore,
è andato incontro alla cattiva sorte:
una frana l’ha sepolto nel cantiere.
Questa terra, tanto avara e così vasta,
gli è stata generosa nella morte.
Pare che gli abbia detto: Eccoti, ti basta?
-Nello Del Bene-
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Barzelletta:
Nella vetrina un bell’orologio d’oro con il cartello: approfittate di questa occasione. Io ne ho approfittato e mi hanno arrestato!
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