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Morales, Snowden e i diritti calpestati

Creato il 04 luglio 2013 da Trame In Divenire @trameindivenire

Evo Morales ( non un cittadino qualunque) è il presidente della Bolivia (uno stato sovrano), e rappresenta un intero popolo. Ieri, di ritorno in aereo da una visita in Russia, dopo aver partecipato ad un incontro tra i paesi produttori di gas, gli è stato negato di fare scalo e sorvolare lo spazio aereo di Francia, Italia e Portogallo. Il suo aereo (nonostante l'immunità diplomatica riservata ai capi di Stato), è stato dirottato all'aeroporto di Vienna: sequestrato per 12 ore e sottoposto ad una vera e propria perquisizione. Le autorità di tutta Europa, per conto degli Stati Uniti, sono alla ricerca di Edward Snowden: il giovane collaboratore della Cia che ha rivelato le attività di spionaggio degli Usa verso miliardi di cittadini in tutto il mondo.

Intanto, aver negato al presidente boliviano Evo Morales di sorvolare lo spazio aereo, Italia, Francia e Portogallo (e buona parte dell'Europa), dimostrano, ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno), di essere servi (senza alcuna sovranità nazionale) sotto il giogo del padrone a stelle e strisce.

L'affare Snowden/Prism/Datagate manifesta gli ennesimi scheletri negli armadi degli Stati Uniti. L'abuso di potere del grande fratello americano questa volta è planetario. Il pretesto è la sicurezza nazionale. Nel frattempo la NSA (National Security Agency) acquisisce ogni sorta di informazioni sulla vita privata di miliardi di cittadini del pianeta: usi, costumi e consumi compresi.

Allo stato dei fatti, il diritto alla riservatezza e alle libertà individuali sanciti dalle costituzioni democratiche e dalla Carta dei Diritti Umani risulta essere il più grande raggiro del 3° millennio. Una storia che, in ogni suo aspetto, oltre a segnare la netta violazione dei Diritti Umani (qui: e con il principio dell'autodeterminazione dei popoli (Cap.1, artt. 1 e 2): amnesty_d.u.d.u._Global_identity), si pone in netto contrasto con lo Statuto delle Nazioni Unitequi.


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