Enrico Morando
Chi lo avrebbe mai detto che il senatore Enrico Morando da Arquata Scrivia sarebbe finito tra i “ribelli” del Parlamento Italiano? Lo rivela il dossier “openpolis” sull’attività e la produttività dei nostri rappresentanti di Camera e Senato. Tra gli eletti nativi della nostra provincia spicca, per anzianità, proprio lui.
Con cinque legislature alle spalle, oltre 17 anni tra i banchi della politica nazionale, ha visto passare governi di centrodestra e centrosinistra, ha lavorato a fianco dei leader del suo partito (PD) sia quando erano al governo sia quando faceva parte del ministero ombra, delega all’economia. Per “ribelle” i compilatori della classifica intendono quegli onorevoli che hanno più volte votato diversamente dal proprio gruppo parlamentare.
Al veterano di centrosinistra – venticinquesimo tra i senatori per anzianità – passare per ribelle non dispiace minimamente, anche perché c’è una spiegazione pratica e burocratica del suo frequente dissenso rispetto al gruppo di appartenenza: “Come membro della commissione bilancio a volte è più coerente che voti in base alle decisioni della commissione e non per gli emendamenti presentati dai colleghi”, spiega il senatore, raggiunto tra una votazione e una discussione a Palazzo Madama. Ribelle per modo di dire, dunque, con il placet del Partito Democratico.
Rossana Boldi
Sempre in Senato, spicca Rossana Lidia Boldi, medico tortonese che a forza di insistere è riuscita a farsi eleggere a Roma. Figura tra i senatori della Lega Nord più produttivi. Il calcolo della “produttività” è complesso e “sicuramente migliorabile” (E. Morando): rappresenta un modello di analisi del lavoro parlamentare non solo sulla quantità degli interventi – chiedere dieci volte la verifica del numero legale non ha alcun peso politico, per esempio – ma anche su valutazioni più complesse, tematiche. La metodologia usata non è una “formula magica” per segnare i buoni e i cattivi del Parlamento, né vuole ridurre tutto a classifiche da campionato di calcio. È solo la valutazione di un incarico pubblico, che come tale deve essere trasparente.
Al singolo elettore, più o meno informato, ogni altro giudizio.
Gli altri alessandrini: Maurizio Grassano, l’esponente mandrogno più chiacchierato (per vicende giudiziarie, per essere stato uno dei “responsabili”, per le esternazioni strappate in aula da una telecamera nascosta) è nella classifica dei più assenti: nono. A sua parziale discolpa l’ex presidente del consiglio comunale è entrato a legislatura ampiamente iniziata, perciò la sua posizione (616esimo) è falsata dal minor tempo avuto a disposizione per lavorare.
Enrico Pianetta
La classifica varia di giorno in giorno. Al momento di andare in stampa il meglio piazzato alla Camera è il pidiellino Enrico Pianetta, ingegnere tortonese che batte tutti gli eletti alessandrini: 49esimo. Segue da lontano Mario Lovelli (PD), 116esimo. Franco Stradella (PdL), un altro onorevole di lungo corso, non è messo male tra i produttivi: è al 137esimo posto, avanzando di molto nell’ultimo anno. Manuela Repetti (PdL), la fiamma novese dell’ex ministro Sandro Bondi è scivolata al posto n° 527. Grassano, come detto, è tra gli ultimi.
Senato: Enrico Morando, fratello dell’assessore provinciale Maria Grazia, è al top (14°); Rossana Boldi 42esima, mentre Maria Leddi Maiola (PD) la troviamo solo di fianco al numero 107, in caduta di una decina di posizioni.