Moria di anatre al Palazzo Ducale di Parma

Da Nonnapapera


Secondo alcuni testimoni il primo cadavere piumato è affiorato una decina di giorni fa. Ma è stato ieri pomeriggio, dopo il ritrovamento di ben cinque anatre senza vita, che è scattato l’allarme epidemia al Parco Ducale. E sette erano già morte nei giorni scorsi. Ancora non è chiara la causa dei decessi ma stando ad una prima ricostruzione degli esperti della Lipu si tratterebbe di una forma virale di botulino, totalmente innocua per gli esseri umani ma micidiale per volatili e pesci che popolano le acque del gioiello verde di Parma. Il macabro rinvenimento è avvenuto poco dopo le 17.30 quando un gruppo di passanti ha notato i pennuti galleggiare inermi nel lerciume del lago. Già, perché a causa dell’insolita corrente dovuta alle raffiche di vento che si sono abbattute sul laghetto per buona parte del pomeriggio, una mini marea di fanghiglia schiumosa si è radunata accanto a una sponda trascinando con sé anche i cadaveri delle anatre.Una scena che ha suscitato non poco scompiglio tra gli avventori del parco che hanno immediatamente allertato la polizia municipale. Il primo a giungere sul posto, insieme a un agente, è stato Mario Pedrelli, delegato della Lipu di Parma. Camicia sgargiante e piglio esperto di chi conosce la natura e i suoi mali, Pedrelli ha immediatamente esaminato la situazione sotto agli sguardi attoniti dei presenti. Poi ha delicatamente raccolto una delle anatre in agonia accasciata lungo il bordo del lago per eseguire gli esami necessari a individuare le cause del malessere. «Bisogna attendere l’esito degli accertamenti che verranno effettuati dall’Ausl per averne la certezza assoluta, ma credo proprio si tratti di botulino». Pedrelli sembra nutrire pochi dubbi sull'origine della «strage». «Non c'è nessun pericolo di contagio per l’uomo ma è altamente rischioso per la fauna del lago». «Si tratta di un fenomeno molto comune specialmente nei mesi estivi quando, complice l’innalzamento della temperatura, aumenta il proliferare dei batteri nelle acque stagnanti» - ha proseguito il delegato della Lipu. «E' probabile che alcune anatre abbiano contratto il virus in alcune pozze d’acqua decisamente più ridotte - ha ipotizzato ancora Pedrelli - per poi fare ritorno nel lago e contagiare anche le altre». Stando alla spiegazione dell’esperto, il botulino «consuma questa specie fino allo stremo delle forze, tant'è che molte di loro affogano perché non riescono più neppure a sollevare il becco dall’acqua». «I batteri generati dai loro corpi in decomposizione vengono mangiati dalle altre anatre ed è così che si diffonde la malattia». E allora che fare per arginare il fenomeno? «Nel caso si tratti effettivamente di botulino è necessario depurare immediatamente le acque - ha concluso l’uomo - e generare un riflusso continuo di modo da evitare lo stagnamento». E mentre si attende l’esito degli esami per individuare il virus killer, c'è anche chi si lamenta per «l'indifferenza collettiva nei confronti di questo specchio d’acqua». Si tratta di Ahmed Faisal, 40enne indiano, uno dei visitatori post-lavoro. «Vengo qui tutti i giorni - ha raccontato Ahmed - e trovo sia uno dei luoghi più belli della città. E' un peccato però che venga curato troppo poco: sono stato io a vedere la prima anatra morta dieci giorni fa e per tutto questo tempo nessuno ha fatto nulla per capire cosa fosse accaduto». fonte Chiara Pozzati - Gazzetta di Parma

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