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Morire “di fisco”. Ancora suicidi per colpa della crisi

Creato il 09 maggio 2012 da Mutuonews

suicidioQuando “versare le tasse” è “versare sangue“, forse c’è qualcosa che non va. Non amo nè vaneggiare le improbabili doti di grandi uomini tantomeno mandare altri alla gogna. Circoscrivo il mio pensiero ad una sola personalità, il nostro  primo ministro in quanto rappresentante per eccellenza della volontà del popolo (non lo abbiamo legittimato noi protesteranno i più arguti). Per alcuni Mario Monti è il salvatore della Patria, l’uomo-robot (come ironizza il comico Maurizio Crozza nella sua sferzante satira) che con cinismo e altrettanta precisione da qualche mese è il tecnico alla regia del Paese. E’ lui che sa quali leve azionare e quali bottoni pigiare per rianimare il “teatrino italiano”. Altra parte del pubblico però lo considera il “gambizzatore” dei contribuenti, il sadico che richiamandosi al principio dell’austerity, mette in ginocchio la parte più debole del Paese. Quella stessa parte che cerca quotidianamente di rialzarsi dignitosamente con le proprie gambe già provata da un disastroso passato è costretta ad una continua sfida darwiniana.

Ora l’orco Monti ha indossato (sempre e solo secondo alcuni) i panni del boia. Ora chi ha ragione? Chi lo difende o chi lo colpevolizza? Ognuno rifletta. Al patibolo è finito Generoso Armenante, 48enne che pochi giorni fa ha deciso di impiccarsi. Troppa la disperazione per aver perso il lavoro e far fronte ad uno sfratto. Stessa sorte per un ex custode di un centro di distribuzione della zona industriale di Salerno. Senza lavoro e sotto sfratto ha preferito la corda. 60 anni aveva l’imprenditore di Cesate, titolare della ST3, la stessa azienda che gli ha dato soddisfazioni ma infine tanti debiti, ammazzatosi ieri in bosco nei pressi di Rho. La condanna a morte di Angelo Coppola, operaio edile  prima di perdere il lavoro alla volta dello scorso Natale, si è consumata con un colpo di fucile. La lista dovrebbe ancora continuare a lungo.

Dall’inizio dell’anno il bollettino delle vittime per suicidio sale a 38. L’Istat minimizza sui dati. Nel 2010 i morti “da fisco” sono stati 187. Nel 2009 sono stati 198. Nel 2008 sono stati 150. “Ogni gesto estremo, come quelli che le cronache recenti raccontano, nasconde una tragedia umana e impone il massimo rispetto. Ma è difficile affermare, a oggi, che vi sia un aumento statisticamente significativo dei suicidi dovuto alla crisi economica” – commenta Stefano Marchetti, responsabile dell’ultima indagine Istat su suicidi e tentativi di suicidio.

Di certo qualcuno si prenderà cura di noi, i servizi sociali esistono per questo, la benevolenza degli altri fortunati ci verrà incontro, ce la caveremo, dobbiamo essere forti. Tante persone ogni giorno si ripetono dentro questo mantra facendolo seguire da preghiere a chissà quale santo. Riusciamo a comprendere quanto sia logorante tutto ciò? La psicologia di un padre di famiglia (e ovviamente di una madre) come ne esce? Ferita? Distrutta, annientata forse. Ma si sopravvive (che è ben lungi dal “vivere”).  Altri mettono un punto.

Mirko Zago

Ps. si tratta di un commento che doveva trovare sfogo. Confidando nel vostro buonsenso nel considerare i giusti limiti, vi invito a fare lo stesso.


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