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Morire a sedici anni alle cinque del mattino non è normale

Creato il 05 novembre 2012 da Laperonza

 

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Troppo spesso le cronache si interessano di giovanissimi. In questi giorni i notiziari sono concentrati sulla tragica vicenda di Federica, una ragazza sedicenne trovata morta sulle sponde del lago di Bracciano. La ragazza sarebbe stata in compagnia di amici e del suo fidanzato fino alle 3 del mattino e il suo decesso è avvenuto, secondo il medico legale, intorno alle 5. Non voglio scendere nei particolari, peraltro ancora poco chiari, circa l’uso di sostanze, eventuali litigi col fidanzato o altre eventuali spiegazioni per la tragica fine di questa povera ragazzina. Mi vorrei invece soffermare sul fatto che una ragazza di sedici anni non dovrebbe essere in giro fino alle tre del mattino. Anzi, le cinque, visto che quella è l’ora del decesso e, se ho ben capito, nessuno stava ancora cercando la ragazza, segno che il fatto che a quell’ora non fosse ancora rientrata non costituiva motivo di allarme per la famiglia.

Vedo spesso ragazzini girare di notte, col motorino, in macchina con compagni più grandi. Sento genitori come lo sono io raccontare dei loro figli che rientrano al mattino presto, che escono con gli amici e non si sa bene cosa facciano. Lo raccontano con una sorta di rassegnazione o, talvolta, come fosse la cosa più normale del mondo. Non credo che sia normale, affatto. Credo che la deriva presa dalla nostra società in ogni campo segni il punto proprio nell’eccessiva libertà data ai giovani, in questo lasciarli vivere la propria vita liberamente con largo anticipo su quelli che dovrebbero essere i tempi naturali. Le conseguenze sono, purtroppo, talvolta tragiche. La maggior parte delle volte, invece, magari sono solo negative sulla loro crescita e sulla loro educazione. Fatto sta che i ragazzi oggi adolescenti sono gli adulti che avranno in mano il mondo tra una manciata di anni. Abbiamo una grande responsabilità nell’educarli, non solo quando muoiono a sedici anni alle cinque del mattino invece di stare nel proprio letto riposare per vivere il giorno dopo una normale vita da adolescenti e non da adulti precoci.

Luca Craia


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