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Morire d’oblio in un supermercato

Creato il 28 febbraio 2012 da Andreapomella

Morire d’oblio in un supermercatoUn uomo si aggira nel supermercato di un centro commerciale francese, afferra una lattina di birra, la stappa e se la beve. Mezz’ora più tardi l’uomo è morto, pestato da quattro vigilanti in cerca di emozioni forti o di un capro espiatorio su cui sfogare le proprie frustrazioni. È la trama di Storia di un oblio di Laurent Mauvignier pubblicato da Feltrinelli. Un racconto di sessanta pagine, o sarebbe meglio dire una frase di sessanta pagine (il racconto infatti è scritto senza mai approdare a un punto, senza mai andare a capo, come se fosse un lungo tapis roulant su cui scorre il cadavere martoriato di quest’uomo ammazzato per niente). Una frase che non ha inizio – la prima lettera che apre l’incipit è una minuscola – né fine – l’ultimo segno sulla pagina non è un punto, ma un trattino. L’oblio di cui si parla è lo stato di abbandono del pensiero e della ragione che coglie i quattro addetti alla sicurezza, un abisso così insulso da risultare ripugnante. Da un fatto vero di cronaca accaduto a Lione nel 2009, Mauvignier, autore tra i più importanti della scena letteraria francese, trae un monologo di rara forza e indignazione, un assolo a tratti commosso a tratti rabbioso sull’assurdità della violenza e sul vuoto che strangola le vite di certi uomini ordinari.


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