quasi per il rotto della cuffia (la mostra finisce il prossimo 14 novembre) sono riuscita ad andare a Modena e godermi le fotografie di Moriyama Daido. confesso che non conoscevo il suo lavoro, ma ne sono rimasta impressionata al punto che ho finito per comprarmi il catalogo. la mostra copre una quarantina d'anni di attività di Moriyama-san e ho letto che è la più grande che sia mai stata dedicata a lui in Italia. le immagini sono tutte in bianco e nero e variano molto per stile: ce ne sono di talmente nitide che forano gli occhi e di altre sfumate e indefinite, quasi fossero immerse nella nebbia, e tuttavia si comprende chiaramente che a eseguirle è stata la stessa mano, perchè l'occhio di Moriyama-san è di quelli attenti al dettaglio e che sanno dire tutto con un piccolo particolare. lui osserva la realtà e ne coglie aspetti che sfuggirebbero ai più, e nell'immortalare questi momenti apparentemente banali ci regala una visione universale e potentissima; ma in fondo è proprio questo che fanno i grandi fotografi, ci mostrano una realtà speciale attraverso visioni quotidiane. a seguire sono stata anche a vedere Japan Contemporary, che si trova presso un'altra sede espositiva e che riprende molto parzialmente un'altra mostra tenutasi nel 2008; qui vengono infatti riproposti solo alcuni dei fotografi e delle opere della mostra originale. gli autori sono Araki Nobuyoshi, Miyamoto Ryuiji, Suzuki Risaku, Haruki Maiko, Sugimoto Hiroshi e Yanagi Miwa. difficile dare un giudizio su questi pur grandi fotografi potendo vedere così poche cose, e però da quelle poche si possono già cogliere alcuni elementi, come la poesia quasi struggente delle immagini dei ciliegi in fiore realizzate da Suzuki Risaku o la cronaca fredda eppure toccante dei danni provocati dal terremoto di Kobe, ad opera di Miyamoto-san. per cercare di approfondire, è andata a finire che mi sono presa pure il catalogo della mostra del 2008, che contiene anche molti altri autori. ne avrò di pagine da sfogliare nei prossimi giorni...
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quasi per il rotto della cuffia (la mostra finisce il prossimo 14 novembre) sono riuscita ad andare a Modena e godermi le fotografie di Moriyama Daido. confesso che non conoscevo il suo lavoro, ma ne sono rimasta impressionata al punto che ho finito per comprarmi il catalogo. la mostra copre una quarantina d'anni di attività di Moriyama-san e ho letto che è la più grande che sia mai stata dedicata a lui in Italia. le immagini sono tutte in bianco e nero e variano molto per stile: ce ne sono di talmente nitide che forano gli occhi e di altre sfumate e indefinite, quasi fossero immerse nella nebbia, e tuttavia si comprende chiaramente che a eseguirle è stata la stessa mano, perchè l'occhio di Moriyama-san è di quelli attenti al dettaglio e che sanno dire tutto con un piccolo particolare. lui osserva la realtà e ne coglie aspetti che sfuggirebbero ai più, e nell'immortalare questi momenti apparentemente banali ci regala una visione universale e potentissima; ma in fondo è proprio questo che fanno i grandi fotografi, ci mostrano una realtà speciale attraverso visioni quotidiane. a seguire sono stata anche a vedere Japan Contemporary, che si trova presso un'altra sede espositiva e che riprende molto parzialmente un'altra mostra tenutasi nel 2008; qui vengono infatti riproposti solo alcuni dei fotografi e delle opere della mostra originale. gli autori sono Araki Nobuyoshi, Miyamoto Ryuiji, Suzuki Risaku, Haruki Maiko, Sugimoto Hiroshi e Yanagi Miwa. difficile dare un giudizio su questi pur grandi fotografi potendo vedere così poche cose, e però da quelle poche si possono già cogliere alcuni elementi, come la poesia quasi struggente delle immagini dei ciliegi in fiore realizzate da Suzuki Risaku o la cronaca fredda eppure toccante dei danni provocati dal terremoto di Kobe, ad opera di Miyamoto-san. per cercare di approfondire, è andata a finire che mi sono presa pure il catalogo della mostra del 2008, che contiene anche molti altri autori. ne avrò di pagine da sfogliare nei prossimi giorni...
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