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Morra genovese

Creato il 05 luglio 2013 da Catreporter79

Il neo-capogruppo pentastellato al Senato Morra è apparso ieri, su La 7, intervistato da Luca Telese. Morra fa parte di quella ristretta cerchia di “eletti” che l’esperto di marketing Gianroberto Casaleggio (già “spin doctor” di Di Pietro) ha scelto per rappresentare il M5S sulle piattaforme mediatiche. La sensazione che ne ho ricavato è stata quella di una sorta di creatura mitologica, a metà tra l’impaccio del principiante e la sapienza retorica della vecchia volpe della politica, un centauro rivisitato e riadattato per i nostri tempi, insomma. Morra, difatti, in 40 minuti di trasmissione ha detto tanto, tantissimo, senza però dire nulla. Certo, ha teatralmente srotolato lo striscione che annunciava la restituzione di (parte) della diaria (le rimanenze), ha accusato di illegittimità Mediaset (quando lo facevano altri, Grillo era ancora un berlusconiano dichiarato), ma niente di più. La sua formazione filosofica (è docente della materia) gli ha consentito di districarsi negli scambi dialettici meno ardui, di alzare e lanciare un po’ di polvere, ma nessun lavoro di scavo, nessuna proposta, nessuna analisi economica e finanziaria di peso e densità concettuale. Il tutto, incorniciato dal quell’odioso complesso di superiorità morale che nemmeno la sinistra più snob della “Terza Via” e dell’ “esempio Emilia” riuscì mai a mettere in campo.



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