Attribution: Ambra Lazzari
Si è spenta nella sua casa milanese Franca Rame, 84 anni e una vita spesa per il teatro assieme al compagno di sempre Dario Fo. Se ne è andata alle 9 di mattina del 29 maggio, dopo un tentativo di rianimazione della Croce Rossa. Alla Camera la notizia è stata accolta con un lungo applauso; in Senato, poco dopo, si è concordato un minuto di silenzio.
Figlia d’arte, amava ripetere che lei sul palcoscenico ci era nata, poiché ancora in fasce era stata impiegata come bebé; da quel momento, mai aveva smesso: dopo il sodalizio teatrale e privato con Dario Fo aveva fondato la Compagnia Dario Fo/Franca Rame, poi la Nuova Scena durante il ’68 e infine La Comune, compagnia che si muoveva tra case del popolo, scuole, fabbriche, chiese sconsacrate e balere. A questi anni risalgono i noti spettacoli Morte accidentale di un anarchico (’70) e Mistero Buffo, recitato per la prima volta nel ’69 e riproposto appena un anno e mezzo fa in molti teatri italiani.
Era una donna bellissima, esuberante e forte. Negli anni’70 si avvicinò al Movimento Femminista e portò in scena diversi spettacoli che avevano come tema la differenza di genere. Emblematica in questo senso la sua battuta “Non sono un flipper, che puoi infilarci 100 lire e sbatterlo come ti pare”. Nel ’73 fu violentata da un gruppo di esponenti di estrema destra, che a seguito del processo che ne scaturì furono definitivamente prescritti nel ’98. Da questo episodio nacque uno struggente monologo, Lo stupro, in merito al quale l’amico Celentano dichiarerà di “vergognarsi di essere maschio”.
Gli amici e i colleghi di sempre la ricordano commossi. “Faccio così fatica a pensare a un mondo senza FranAca: bellezza, energia e spirito anche durante la sofferenza”, dice Lella Costa, che citando De Andrè dichiara “è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrate”. Paolo Rossi, attore e comico, ricorda quando scherzando assieme all’amica lei aveva detto di volere incisa sulla sua lapide la frase “Ve l’avevo detto che non stavo tanto bene”.
Entrata in politica come senatrice Idv nel 2006, lasciò nel 2008. In seguito dichiarò che nelle aule del Parlamento temi come la precarietà, la morte sul lavoro o la prostituzione, mai venivano affrontati.”Mi vergogno di non riuscire a pensare al mio Paese senza vergogna”, queste le sue parole durante un recente appello sull’indignazione delle donne. Il 19 aprile del 2012 fu colta da un ictus, e ricoverata al Policlinico di Milano.
Franca Rame lascia Dario Fo con cui ha condiviso gioie, successi e sofferenze, come il tentativo di suicidio proprio per amore del premio Nobel. Ma lascia anche Jacopo, l’amato figlio, Nora e le nipotine Mattea e Jaele. Ovunque andrà non resterà sola: ritroverà l’amico Enzo Jannacci e il prete e compagno Don Gallo, conosciuto oltre 40 anni fa quando l’attrice aderì al collettivo di Soccorso Rosso. Rimarrà qui tra noi il ricordo della sua grande generosità, unita all’impegno sociale che accompagnò sempre tutta la sua esistenza.
Articolo di Virginia Giustetto