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È morta a Ramstein, Germania, Barbara De Anna, la funzionaria ONU per le migrazioni ferita in un attentato a Kabul lo scorso 24 maggio.
Si trovava in Afghanistan dal 2010, prima ad Herat poi a Kabul, lavorando a un progetto per aiutare i talebani che decidono di rinunciare al terrorismo. Il 24 maggio scorso, nel quartiere di Shar-e-Naw, una serie di sparatorie ed esplosioni perpetrate dai talebani hanno colpito un’area densa di ospedali e organizzazioni internazionali, causando quattro vittime e quattordici feriti. Tra questi, Barbara De Anna aveva riportato ustioni sul 90% del corpo ed era stata trasferita nella base USA di Ramstein per essere curata. Oggi è deceduta dopo un mese di lotta. I funerali si svolgeranno a Reggello, vicino a Firenze.
Il Presidente Giorgio Napolitano ha espresso il suo cordoglio in occasione del 239° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza svoltosi al Quirinale, esaltando la figura della connazionale e porgendole il suo omaggio commosso: “Era impegnata a sostenere ed aiutare il popolo afghano come tanti altri italiani, civili e militari. Sono grato a quanti si sono prodigati per assisterla con ogni possibile mezzo dopo il tragico attentato di cui era rimasta vittima. Oggi non rimane che stringersi intorno alla famiglia e onorarne la luminosa figura”.
Anche il Presidente della Camera Laura Boldrini, particolarmente legata alla De Anna, anche in ragione della sua previa carriera all’ONU, ha espresso ‘”Suscita grande dolore la notizia della morte di Barbara De Anna, avvenuta a seguito di un attacco in cui erano state uccise altre tre persone, cittadini afgani. Ma altrettanto grande è l’ammirazione per una vita come la sua, spesa ad affermare i valori della solidarietà, della convivenza, della pace. La cooperazione svolge un ruolo prezioso nel costruire ponti di dialogo tra i popoli e le culture, anche se il suo lavoro finisce per bucare il silenzio quasi soltanto in occasioni tragiche come quella odierna”.
Barbara De Anna infatti era stata consulente per l’Alto Commissariato ONU ad Ammam, in Giordania, e consigliere sull’educazione elettorale dell’Onu a Timor Est e in Liberia. Per tre anni era stata inoltre responsabile del programma di sviluppo per l’Onu in Honduras. Con l’Oim, a Kabul su richiesta del governo afgano, aiutava la popolazione civile con grande spirito di solidarietà e senso del dovere.
Articolo di Sara Martinetto