Visse con la famiglia l'esodo, lo sradicamento dalla sua terra italiana, ma perduta e finita in mano jugoslava.
L'Italia era piena di Campi per i profughi istriani e lei visse a Napoli, in un campo profughi nel Bosco di Capodimonte.
In gioventù si era innamorata di Mario Marenco, lui universitario e figlio di un generale, ricco borghese, lei che aveva studiato fino a conseguire il Diploma all'Istituto Superiore di Educazione Fisica che faceva l'insegnante di Ginnastica.
Ma lui non la sposò, si sposò con un certo Piacentini che faceva l'Editore mentre lei tentava la strada del cinema usando la sua notevole bellezza.
Il primo film in cui mi è capitato di vederla, senza sapere chi fosse, è "Il merlo maschio", con Lando Buzzanca. Lei ,
appariva chiusa dentro la custodia di un violoncello, di schiena, e la perfezione sinuosa del suo corpo nudo veniva esaltata dalla forma dello strumento.
Se la vita le aveva dato sradicamento e dolori l'aveva però ricompensata con una bellezza straordinaria e, successivamente, con notorietà, successo e soldi.
Purtroppo non aveva una buona testa, sempre necessaria per sapersi amministrare, per capire i rapporti che si instaurano con gli altri, per saper analizzare tali rapporti e trarne frutto di esperienza.
Non si può restare senza denaro dopo averne guadagnato a palate, non si può farsi succhiare l'anima dalla cocaina, bisogna pensare, ragionare, rendersi conto...
Meglio allora una buona intelligenza che tanta bellezza...
E' finita così... e' finita male.. ha sperperato i doni ricevuti dalla sorte.
Non è morire soli il problema, né conta l'età dopo aver superato i 60 anni.. E' come ci si è ridotti dopo tanta fortuna e tanto splendore.
Infine Jean Paul Belmondo, quello che giornalisticamente viene definito "il suo grande amore" (io non credo, penso che il suo amore vero e deluso è stato quello della sua gioventù, per quell'anima persa di Mario Marenco) il quale in sua morte se ne esce così in un comunicato "ufficiale":
Da: TGCOM24
22 giugno 2015