In una società giusta e libera non dovrebbe esistere la povertà. Non dovrebbero esistere differenze sociali macroscopiche, né economiche né culturali. Ma purtroppo non viviamo in una società giusta e libera ma in una società la cui ingiustizia si accresce giorno dopo giorno. La storia del povero bambino morto di freddo a Bologna e dei suoi poveri genitori lo prova con estrema crudezza. Genitori che vivono in strada ma non chiedono – non possono chiedere – aiuto perché altrimenti toglierebbero loro i figli. Non chiedono aiuto perché in realtà sanno che non ne avranno. Sì, probabilmente i soliti volontari (lo stato sociale o quel che ne rimane in Italia è affidato alla buona volontà dei volontari) darebbero loro del cibo, un tetto, dei vestiti. Ma nessuno darebbe loro un lavoro, una casa, un aiuto economico, la possibilità di reinserirsi in questa ingiusta società. Ma toglierebbero loro i figli, quello sì, perché è molto più facile togliere i figli a genitori indigenti piuttosto che aiutarli a non essere più indigenti. Lo Stato è espressione della comunità nazionale. Lo Stato deve assumere in sé tutto il buono della comunità. Deve sostenerla e sopperire alle sue mancanze. Quando lo Stato non fa più tutto questo ma è visto come ostile c’è davvero qualcosa che non va.
Luca Craia