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Morte di Marat

Creato il 17 marzo 2014 da Artesplorando @artesplorando

Morte di Marat

Jacques-Louis David, morte di Marat

Il 14 Luglio del 1793, l'anno terribile della Terreur, non fu celebrato con la riunione della Convention come quarto anniversario della presa della Bastiglia, ma il deputato Giraut, dopo aver sentito l'annuncio dell'assassinio di Marat, chiese al deputato David di celebrarne la memoria. Esattamente quattro mesi dopo, il 14 novembre, l'opera era pronta e fu pubblicamente presentata. E divenne un mito della rivoluzione e di tutte le rivoluzioni dove il pensatore viene sacrificato. Marat aveva esattamente cinquant'anni. Era nato a Neuchatel, oggi Svizzera, allora sotto il dominio prussiano, figlio di un frate cappuccino sardo di Cagliari, che aveva abbandonato definitivamente l'sola e la veste. Un bel tipo, che era stato medico senza laurea fuori Londra, poi laureato in Olanda, poi fisico e amico di Benjamin Franklin, infine rivoluzionario caldissimo e amico del terribile Robespierre. Lo si chiamava l'amico del popolo. Ma si vede che Charlotte Corday, che lo infilzo con un pugnale il 13 Luglio (numero sfortunato), non era dello stesso parere. In realtà Marat soffriva d'un herpes terribile che lo costringeva a passare ore a mollo nella vasca. L'assassina, Marie-Anne Charlotte de Croday d'Armont, era una nobildonna di Normandia e si diceva pure discendente del grande Corneille, venne a Parigi dalla provincia con il preciso intento di farlo fuori, per via del suo giudizio negativo sugli eccessi rivoluzionari. Era a sua volta animata da sacro fuoco. Aveva venticinque anni e fu ghigliottinata  la settimana successiva. Ah, la politica!

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