Era un tranquillo sabato pomeriggio estivo, precisamente il 5 luglio del 2014, quando Salvatore Giordano, ragazzino di appena 14 anni, è stato ucciso da un calcinaccio piovuto dal frontone della Galleria Umberto di Napoli mentre passeggiava spensierato ed ignaro di tutto in compagnia di alcuni amici. Da quella tragedia si è dato il via alle indagini e ai lavori di restauro della Galleria che sembrano ormai essere infiniti e ricchi di intoppi burocratici.
Secondo quanto comunicato da Il Mattino, la novità su questa drammatica vicenda arriva da Nicola Augenti, consulente tecnico nominato dalla Procura di Napoli per fare luce su questo episodio, che con le sue centotrenta pagine di perizia ha rotto il silenzio accusando il Comune di essere il responsabile della morte di Salvatore Giordano. La manutenzione di quei maledetti frontoni infatti, sarebbe dovuto essere un compito dell’amministrazione pubblica e non dei privati.
A rispondere all’accusa è stato il sindaco Luigi De Magistris: “Le responsabilità si accerteranno al processo, i rilievi dei consulenti non sono Vangelo, ma facciamo lavorare la magistratura. [..]”