Morte uguale o diversa?

Sono un po’ reticente, il tema e’ delicato, delicato solo perche’ riguarda una morte. La morte di una persona perfettamente sconosciuta ai piu’, ma che come per Simoncelli, Taricone, Boloventa, e’ motivo di notizia, di polemica, di caccia al colpevole.

Si tratta di morti diverse tra loro, c’e’ chi e’ andato incontro ad un incidente, e a chi improvvisamente il proprio corpo ha deciso di dire stop, ma comunque sempre di morte si tratta.

C’e’ la polemica di chi lamenta che le morti sono tutte uguali e quindi bisogna piangere allo stesso modo anche la pallavolista che si e’ fermata mentre giocava al suo sport, c’e’ chi lamenta che la pagina dei fans di Simoncelli il giorno prima della morte aveva un quinto dei fans che ha raggiunto dopo la sua morte, insomma ogni scusa e’ buon per far polemica sulla cosa.

E scrivo polemica, non informazione.

Credo sacrosanto indagare sul come il giocatore sia morto, se ci siano anche delle remotissime ipotesi di qualche assunzione dopante, o qualche errore nella fase di ok all’attivita’ agonistica, certo e’ che gli eventi sono ossessivamente frequenti in questo periodo, ma trovo ridicolo tutto il resto. Il baraccone che Sky ha organizzato nel far vedere come avviene la visita medica per avere l’abilitazione alla pratica agonistica, il fatto che ci siano giocatori come Di natale che lamentano il fatto che il calendario e’ troppo fitto di impegni a scapito della salute, che ci siano persone che lamentano morti di serie A o di serie B, quando poi domani saranno tutte finite nel dimeticatoio, ad esclusione di chi quelle perdite le ha subite perche’ vicno alla persona interessata.

E trovo di pessimo gusto i commenti degli amici, dei conoscenti, a indicare la radiosita’ del ragazzo che ne aveva passate tante ma aveva sempre il sorriso sulle labbra. Quanti persone conoscete che hanno preso colpi su colpi e vanno avanti? con il sorriso piu’ o meno radioso e che non fanno i giocatori di calcio?

Certo il tutto e’ sempre frutto delle informazioni che ora circolano alla velocita’ della luce, del fatti che tutti possiamo commentare, scrivere, dissentire e professare, fatto sta che si muore, tutti.

Massi