Morto che parla
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
- Padre, mi perdoni, ho peccato.
- Perdonarti? Senti figliolo, solo Dio perdona.
- E Dio dove lo posso trovare se non qui in Chiesa?
- Figliolo, ti sbagli di grosso: se c’è un posto che Dio non frequenta è proprio la Chiesa.
- E perché mai?
- Che vuoi che ne sappia! Manie da VIP.
- Ma Lei se la sarà fatta un’idea…
- Circolano certe voci… pare che abbia detto che questo è un postaccio… che le panche di legno gli fanno male al sedere… alle emorroidi e alla prostrata… Cose di questo genere. In fondo bisogno capirlo, ha la sua bell’età…
- Sì, ma non è questo il modo di comportarsi… uno lo adora per tutta la vita nei secoli dei secoli e quello bello bello un giorno si sveglia con la luna storta e lascia baracca e burattini al loro destino. Son cose che non si fanno…
- Comunque c’è Lei, Don…
- Se Dio è morto e Marx pure, come dite voi dannati comunisti, anche il parroco è morto.
- Oddio, morto che parla…!!!
- Senti, figliolo, non fare lo spiritoso…
- Ma quale spirito e spirito… Mi dice che Dio è morto, che per lui la Chiesa è un postaccio, che non mi confessa…
- Figliolo, siamo sempre nella casa di Dio…
- Ma quale casa e casa… Lei è morto, Dio è morto, Marx è morto, non c’è un cane qui e lei mi viene a dire… ma mi faccia il piacere! Qui tempo due giorni e si riempie come un uovo di puttane protettori e spacciatori che è una bellezza… altro che ostie della Madonna…
- Figliolo, non mi far perdere la pazienza.
- La fede?
- Esatto. Quando ti applichi capisci bene, bravo.
- Amen. Ho capito. Sloggio.
- Ricordati di lasciare l’elemosina prima di lasciare questo luogo sacro.
- Cosa???
- La mancia.
- Senta Don, lei ha forse raccolto la mia confessione? No.
- E che c’entra? L’elemosina si lascia sempre e in ogni caso.
- Lei mente sapendo di mentire. Se in Chiesa Dio non ci sta, a chi diavolo la dovrei lasciare l’elemosina?
- Tu, figliolo, mi stai facendo veramente incazzare…
- Pure i morti s’incazzano mo’. Non mi faccia ridere, Don.
- Io sono buono e caro, ma se c’è una cosa che non tollero è l’avarizia. Non la tollero, per niente. Quando vedo uno spilorcio mi vien voglia di torcergli il collo…
- Don, io il pizzo a Lei non lo pago. Lei non m’ha confessato… Dio è latitante, poco ma sicuro, in qualche postribolo a sbattersi come un dannato… e io dovrei pagare a Lei il pizzo? Ma siamo pazzi o cosa?
- Avanti, spara.
- Don, ne è sicuro?
- Sicuro come la morte. Non volevi che ti confessassi? Confessati. Spara. Forza! Basta che fai in fretta… e poi l’obolo…
- Dunque Don, è che a me i preti non mi sono mai andati giù, mi sono sempre stati sullo stomaco…
- La confessione!!!
- E’ questa la confessione, Don.
- Bene. Non è proprio quello che… lasciamo perdere… ego te absolvo…
- Non ho ancora finito.
- No???
- No. Don, quante avemarie dovrebbe dire un assassino?
- Be’, così su due piedi non saprei… Un assassino incallito o un assassino occasionale?
- Occasionale.
- Certo, ammazzare è peccato.
- Quindi?
- Diciamo 20 avemarie, un paternostro… e una donazione alla Santa Madre Chiesa in una misura non inferiore ai 50 Euri, tondi tondi… 50 perché siamo in periodo di crisi e anche i fedeli se la passano male, ma la Chiesa sempre di più…
- Più male dei fedeli?
- Certo, Figliolo.
- 50 Euri non sono pochi di questi tempi.
- E’ il minimo.
- Se lo dice Lei che è morto, ci credo… Bang, bang, bang… !!!
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