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Morto Conelius Gurlitt, erede del patrimonio di Hitler

Creato il 07 maggio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Morto Conelius Gurlitt, erede del patrimonio di Hitler mag 7, 2014    Scritto da Eugenia Nicolosi    Attualità, Cultura 0

Morto Conelius Gurlitt, erede del patrimonio di Hitler

L’uomo è stato trovato ieri senza vita nella sua casa del quartiere Schwabing, a Monaco. Quella stessa casa che nel febbraio del 2012 fu teatro di un’irruzione da parte della Polizia Doganale e che risultò essere un vero e proprio museo non autorizzato.

In poche ore e sotto impressionanti quantità di spazzatura e sporcizia, dimenticate tra sgabuzzini e cantine, sono state rinvenute più di 1400 opere d’arte per uno strabiliante valore complessivo.

Gurlitt era infatti figlio del più noto Hildebrand Gurlitt, l’archivista esperto d’arte che si occupò dei sequestri dei patrimoni artistici delle famiglie ebraiche e dei musei d’arte durante la seconda guerra mondiale.

Hitler dispose quella che oggi ricordiamo senza mezzi termini una razzia di manufatti di rilievo storico e culturale al quale conseguirono distruzione, rovina e spesso anche perdita di immensi capolavori di epoca classica, neoclassica, avanguardista e moderna tra cui Picasso, Chagall e il famoso Matisse ‘Ritratto di Signora’, ritrovato appunto tra le tele della collezione di Gurlitt.

I sequestri da parte del Terzo Reich iniziarono nel ’33 e non risparmiarono nessuna collezione privata né nessun archivio pubblico. Vennero prelevate e occultate opere considerate da Adolf Hitler indegne di essere esposte nei musei tedeschi, opere appartenenti alle famiglie deportate nei campi di concentramento, opere esposte nei più illustri musei d’Europa che andarono in regalo alle alte cariche politiche e militari, opere contenute nelle chiese italiane e francesi.

Göbbels, noto ministro della Propaganda nazista, aveva disposto la vendita delle opere che Hitler riteneva ‘degenerate’ ma, evidentemente, la famiglia Gurlitt si impossessò della totalità di questi manufatti ‘indecenti’.

Cornelius visse tutta la vita nel segreto, non rivelò mai ciò che si nascondeva tra le mura della sua abitazione e chi fosse suo padre.

Hilderand Gurlitt aveva più volte dichiarato devastato dai bombardamenti della fine della guerra il patrimonio artistico che aveva acquisito illegalmente, patrimonio ormai dimenticato e contemplabile soltanto attraverso lo studio sui libri di storia dell’arte. Fino a quando due anni fa il poliziotto della Dogana trovò 10.000,00 euro in contanti nelle tasche di Cornelius e si insospettì. Venne dunque aperta un’inchiesta: Cornelius ha venduto nel corso del tempo molte delle opere per pagare spese mediche e legali, verosimilmente quando é stato fermato al confine con la Svizzera era di ritorno da uno di quei viaggi d’affari.

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