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Nato a Cuneo il 28 agosto del 1920, Bocca iniziò a scrivere già a metà degli anni `30, su periodici locali e poi sul settimanale cuneese La Provincia Grande. Durante la guerra si arruolò come allievo ufficiale alpino e dopo l’armistizio fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. Riprese allora l’attività giornalistica, scrivendo per il giornale di Giustizia e Libertà, poi lavorando per la Gazzetta del Popolo, per l’Europeo e per Il Giorno e segnalandosi per le grandi inchieste.
Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui ha sempre continuato collaborare. Al suo attivo, in una carriera cinquantennale, anche numerosi libri, che spaziano dall’attualità politica e dall’analisi socioeconomica all’approfondimento storico e storiografico, senza mai dimenticare la sua esperienza partigiana. Tra le sue opere: Storia dell’Italia partigiana (1966); Storia dell’Italia nella guerra fascista (1969); Palmiro Togliatti (1973); La Repubblica di Mussolini (1977); Il terrorismo italiano 1970-78 (1978); Storia della Repubblica italiana - Dalla caduta del fascismo a oggi (1982); Il provinciale. Settant’anni di vita italiana (1992); L’inferno. Profondo sud, male oscuro (1993); Metropolis (1994); Piccolo Cesare (2002, dedicato al fenomeno Berlusconi, libro che segnò il passaggio di Bocca da Mondadori, suo editore da oltre dieci anni, a Feltrinelli); Le mie montagne (2006); È la stampa, bellezza (2008). Annus Horribilis, Milano, Feltrinelli (2010). Fratelli Coltelli (1948-2010 L’Italia che ho Conosciuto), Milano, Feltrinelli (2010). Nell’aprile 2008 Bocca ha vinto il premio Ilaria Alpi alla carrieraa
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COMMENTI (1)
Inviato il 26 dicembre a 09:57
E' morto Giorgio Bocca. Fascista, poi comunista e ancora socialista, tentato dall'onda leghista ma sempre razzista. Assisteremo alle lodi di un uomo coerente? Nell'ottobre 2011. i commenti razzisti di Bocca sulla gente del Sud mossero una risposta da Pietrangelo Buttafuoco.
“Non è una sorpresa. Me lo ricordo quando venne fuori il caso dei missili Cruise all’aeroporto di Comiso: in un reportage sulla Sicilia si abbandonò a quanto di più greve si potesse dire sulle popolazioni del Sud”, ha affermato l’autore de’ “Le uova del drago”.
Ed ancora: “Il suo è un tic lombrosiano fondato su un razzismo biologico per tutto ciò che è meridione“. Insomma, Bocca non ha dato voce alla sua “rabbia senile” ma “pensava le stesse cose anche quando era giovane”.