Magazine Attualità

Mose: 35 arresti tra cui il sindaco di Venezia

Creato il 04 giugno 2014 da Nicola933

Sono state arrestate per l’inchiesta della Procura di Venezia sugli appalti del Mose, il sistema di dighe mobili per la salvaguardia di Venezia, 35 persone, tra cui il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni – con l’accusa di finanziamento illecito relativo alla sua campagna elettorale per le comunali del 2010 ma non per corruzione – e l’assessore regionale, Renato Chisso. Vi è stata anche una richiesta d’ arresto per Giarcarlo Galan, ex governatore del Veneto ed ora deputato. Tutto sarebbe legato ad una enorme vicenda di mazzette che vedrebbe coinvolti numerosi politici, commercialisti, imprenditori e operatori finanziari. I reati, ricavabili dall’ordinanza del procuratore Luigi Delpino, vanno dalla corruzione alla frode fiscale e al finanziamento illecito dei partiti.

La cupola del Mose che ha implicato l’erogazione da parte dello Stato di tantissimi soldi, finiti nella casse private del Consorzio Venezia Nuova, che ha la concessione a gestire tutti gli appalti senza gara, senza concorrenza, senza alcun confronto tra costi e progetti alternativi, è entrata in crisi agli albori del 2013 da un filone dell’indagine per presunte mazzette relative ad opere autostradali lungo la A4 riguardanti una società presieduta da Lino Brentan. Da quella vicenda si è arrivati ai presunti fondi neri creati da Piergiorgio Baita, all’epoca amministratore e azionista della Mantovani spa – società leader nella realizzazione del Mose. Da qui la situazione non ha fatto altro che ingigantirsi scoprendosi tutti gli altarini. La Guardia di Finanza sta ancora operando sul territorio in Veneto, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna con oltre 300 uomini, seguendo l’ ordinanza – che conta più di 700 pagine – firmata dal Gip veneziano Alberto Scaramuzza. Il generale della Finanza Bruno Buratti ha puntualizzato: “Abbiamo individuato fondi neri di aziende collegate al Cvn, ottenuti mediante sovrafatturazioni per circa 25 milioni di euro. Sono state fatte operazioni inesistenti tramite società create all’estero, in Svizzera e a San Marino”. Si tratta solo di una parte minima delle frode, dicono i finanzieri, che verrà probabilmente implementata con nuovi controlli. Il denaro dei fondi neri veniva utilizzato per avvicinare soggetti pubblici da finanziare per poi essere agevolati in varie opere infrastrutturali.

Riguardo gli odierni arresti il sindaco Orsini si difende attraverso i suoi legali, Daniele Grasso e Mariagrazia Romeo, i quali esprimono: “preoccupazione per l’iniziativa assunta e confidiamo in un tempestivo chiarimento della posizione dello stesso sul piano umano, professionale e istituzionale. Le circostanze contestate nel provvedimento notificato paiono poco credibili, gli si attribuiscono condotte non compatibili con il suo ruolo e il suo stile di vita.Le dichiarazioni di accusa vengono da soggetti già sottoposti ad indagini, nei confronti dei quali verranno assunte le dovute iniziative “. Invece l’ex governatore Galan resta fermo su un “no comment” e fa sapere tramite la sua portavoce, Francesca Chiocchetti, che non ha avuto ancora occasione di vedere la documentazione.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :