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Mose e tangenti: da Piero il Lungimirante a Pina Ciriaca, le prime reazioni politiche

Creato il 04 giugno 2014 da Alessandromenabue
Mose e tangenti: da Piero il Lungimirante a Pina Ciriaca, le prime reazioni politicheSi registrano le prime reazioni del mondo politico all'inchiesta Mose che ha visto scattare le manette per 35 persone, tra cui il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (Pd), e la richiesta di arresto per Giancarlo Galan, già Presidente della Regione Veneto, Ministro per le Politiche Agricole e attualmente parlamentare di Forza Italia.


Daniele Capezzone mette le mani avanti: "Vale per Orsoni e per Galan, per gli avversari e per gli amici. Valga sempre la  presunzione di innocenza". Il problema è distinguere gli avversari dagli amici.

Alfano: "Alcune forze politiche hanno avuto il privilegio di subire gli arresti dopo il voto. In questo la Procura di Venezia è stata molto corretta". Insomma, il problema per Angelino non è tanto l'esondante corruttela che ha travolto l'affare Mose ma i tempi scelti dalla giustizia per mettersi in moto. Analisi di sconfortante superficialità, ma in fondo lui è solo Ministro dell'Interno.

Piero Fassino, detto Il Lungimirante: "Chiunque conosca Giorgio Orsoni e la sua storia personale e professionale, non può dubitare della sua correttezza e della sua onestà". Ad Orsoni conviene toccare ferro (e non solo): le divinazioni di Fassino vengono puntualmente smentite dalla realtà. Il suo vaticinio più noto resta quello sul M5S nel luglio 2009: "Dato che Beppe Grillo vuole fare politica, fondi un partito, metta in piedi un'organizzazione e si presenti alle elezioni: vediamo quanti voti prende".

Daniela Santanchè: "Troppi mostri vengono sbattuti in prima pagina". E qui non si capisce se si riferisce a Galan e Orsoni o agli editoriali del suo compagno Alessandro Sallusti.

Dario Nardella: "Non posso dire nulla sulla vicenda del Mose, sul mio collega Orsoni, perché non conosco in dettaglio la questione; posso dire solo che certamente i sindaci sono continuamente esposti, per un lavoro quotidiano difficile, in prima linea, che spesso comporta anche pesanti responsabilità". Difficile prevedere come il neosindaco di Firenze governerà la città; certamente i fiorentini hanno trovato un degno epigono del verbo supercazzolaro di Renzi.

Alessandra Moretti: "Dobbiamo avere il coraggio di caricarci sulle spalle nuove regole che mettano fine per sempre alla corruzione". E già che ci siamo eliminiamo per sempre le guerre, le carestie, la fame nel mondo e le doppie punte.

Pina Ciriaca Picierno: "Il Parlamento deve fare la sua parte accompagnando il lavoro dell'Autorità con strumenti legislativi mirati, penso alla modifica della normativa sugli appalti pubblici e alla reintroduzione del falso in bilancio". Qualcuno avverta Giuseppina Picierno che proprio in queste ore in Senato si discute il rinvio di un mese per i lavori sul ddl anticorruzione in Commissione Giustizia.

Matteo Renzi: non pervenuto. Fonti vicine al Presidente del Consiglio rivelano che si sta decidendo in questi minuti se riciclare una supercazzola relativa a Expo 2015 o se scodellarne una nuova di zecca.

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