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Moses Levy

Creato il 05 maggio 2013 da Paolorossi

Moses Levy (Tunisi, 1885 – Viareggio 1968)

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Lorenzo Viani e Moses Levy, per direzioni contrapposte, hanno rappresentato con la loro arte la complessa realtà di una Viareggio sospesa fra passato, presente e futuro. Così se Viani ha rivolto la sua attenzione, con rabbia e con commossa partecipazione, al dramma esistenziale del mondo delle darsene e dei cantieri navali viareggini, le cui peculiari connotazioni sociali e culturali, fortemente caratterizzanti un’epoca e un’epopea, erano destinate a scomparire, ed in parte erano già scomparse; Levy ha “documentato” la solarità delle spiagge di Viareggio, la policromia dei suoi ambienti, la sua frenesia e spensierata accelerazione al cambiamento

(P. Fornaciari, da Nuova Viareggio Ieri – Anno 2 – N. 8 – Agosto 1993).

I the danzanti al Royal e al Select; i balli all’aperto di Piazza Vittorio, sotto gli stellati carnevaleschi; i veglioni al Kursaal e al Politeama; le mascherate di gala; gli aloni dei ritrovi di moda; gli angoli del Margherita dove il fiore delle aristocrazie cova le noie d’agosto fra gli ori verdi, rosa e arancioni delle bibite e lo stillicidio delle orchestrine, hanno trovato in Moses Levy il loro esaltatore predestinato. Ma è quando l’estate nuda conduce in ritmo la danza delle sue ore sotto i pini, o armonizza la spiaggia – che è tutta un fulvo barbaglio fiorito d’ombrelloni luminosi e di femmine versicolori – con i carichi verdazzurri dell’acqua, che Moses Levy si libera ai suoi inni di tutte le possibilità emotive e rappresentative che differenziano la sua opera fra mille …

(E. Jenco, da Il Sagittario, 1923)

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