Ernest Hemingway in un letto dʼospedale, Londra, maggio 1944.Photo credits: © Robert Capa / International Center of Photography / Magnum Photos.
“Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita” diceva Endre Friedman (vero nome Robert Capa), uno dei maestri della fotografia del XX secolo in mostra dal 15 marzo al 14 luglio 2013 presso il Palazzo Reale di Torino.La mostra, patrocinata dal Comune di Torino, è organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos, celebre agenzia fotografica di cui Robert Capa fu uno dei fondatori nel 1947.Contadino siciliano indica a un ufficiale americano la direzione presa dai tedeschi, nei pressi di Troina, Sicilia, 4-5 agosto 1943.Photo credits: © Robert Capa / International Center of Photography / Magnum Photos.
Nel 1938 Robert Capa fu definito dalla prestigiosa rivista inglese Picture Post “Il migliore fotoreporter di guerra nel mondo”. Sebbene il suo lavoro sia in molti tratti lirico e talvolta anche spiritoso – tanto da essere paragonabile a quello di altri fotografi come André Kertész o Henri Cartier-Bresson – tuttavia la forza visiva e l’incisività delle sue fotografie, oltre alla quantità dei reportages realizzati, giustificano ancora oggi questo gratificante giudizio. Senza dubbio l'esperienza bellica fu al centro della sua attività di fotografo: iniziò come fotoreporter durante la guerra civile spagnola (1936-39), proseguì attestando con i suoi scatti la resistenza cinese di fronte all'in- vasione del Giappone (1938), la seconda guerra mondiale (1941-45) – fra cui spicca la documentazione dello sbarco in Normandia – e ancora il primo conflitto Arabo-Israeliano (1948), e quello francese in Indocina (1954), durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Robert Capa fu tra i primi a capire l'importanza del mezzo fotografico come arma di denuncia e di testi- monianza, i suoi reportages comparirono sulle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post. Durante la sua breve e folgorante carriera, riuscì a documentare cinque guerre, con quel suo modo di foto- grafare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scat- tare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti. Le sue immagini colpiscono ancora oggi per la loro immediatezza, per l’empatia e l’umanità che riescono a comunicare: più che le battaglie, Capa racconta gli eventi bellici attraverso gli sguardi della popolazione civile, dei bambini, e di tutti i sopravvissuti che, nonostante le perdite e la distruzione, riescono, con ammirevole forza e dignità, ad andare avanti: immagini che sono entrate in maniera indelebile nell’immaginario del Novecento. L’esposizione racconta il percorso umano e artistico di Capa attraverso 97 fotografie in bianco e nero, raggruppate in undici sezioni: Leon Trotsky (1932), France (1936-1939), Spain (1936-1939), China (1938), Britain & Italy (1941-1944), France (1944), Germany (1945), Eastern Europe (1947-1949), Israel (1948-1950), Indochina (1954), Friends.In mostra sono inoltre presenti alcune fotografie di personaggi famosi - da Matisse a Ingrid Bergman, da Pablo Picasso a Hemingway, da John Steinbeck a Irwin Shaw – che illustrano Capa anche come grande ritrattista, non solo fotografo di guerra, fotografie che catturano un’innata sensibilità.Una donna porta I suoi bagagli accompagnata da un bambino, Haifa, Israele, 1949-50. Photo credits: © Robert Capa / International Center of Photography / Magnum Photos.
Sembra che praticamente chiunque abbia bevuto un drink con Capa – o abbia giocato a poker o sia andato alle corse con lui – pensasse al fotografo, semplicemente sulla base di quelle poche ore, come a un amico intimo. La grande attrice Geraldine Fitzgerald ricordava che “Capa era estremamente amichevole. Trasmetteva un senso di euforia interiore, sembrava sempre divertirsi molto e la gente voleva unirsi a lui, condividere il divertimento”. Aveva una stupefacente cerchia di amici, molti dei quali erano fotografi e giornalisti itineranti quanto lui. Ogni volta che si trovavano nello stesso posto allo stesso momento, le loro amicizie interrotte si riprendevano, per quanto brevemente.Capa sembrava avere conoscenze dappertutto; ovunque arrivasse, gli bastava fare qualche telefonata e si organizzava subito una festa o una partita a poker.Quando
Dal 15 marzo al 14 luglio 2013
Dove
Palazzo Reale di Torino
Orari
Dal martedì alla domenica 9,30 - 18,30Ultimo ingresso ore 18,00Chiuso il lunedì
BigliettiIntero: 8 € nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguida.Ridotto: 5 € ragazzi tra i 13 e i 18 anni d’età; visitatori in possesso di un biglietto d’ingresso unico a Palazzo Reale, Armeria Reale e Galleria Sabauda; aziende convenzionate. Nel prezzo del biglietto è compresa l’audioguidaOmaggio: bambini da a 0 a 12 anni; dipendenti Ministero Beni Culturali; Abbonamenti Musei Torino Piemonte; abbonamenti Torino + Piemonte Card (1 adulto + 1 bambino minore di 12 anni); Abbonamenti Torino + Piemonte Card Junior (dai 13 ai 18 anni); è compresa l’audioguida.
CatalogoSilvana Editorialewww.silvanaeditoriale.it
Annalisa Benegiamo ---
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