Sulle rocce di questa valle della provincia di Brescia, che si estende per circa 90 chilometri dal lago d’Iseo al passo del Tonale, gli antichi Camuni, insediatisi in questa zona circa 10 mila anni fa, impressero oltre 350mila incisioni, a partire dal neolitico e fino all’età del ferro.
Raffigurano scene di caccia, di lavoro, di culto, simboli solari, armi e la famosa “Rosa camuna“, scelta come simbolo della Regione Lombardia.
Solo nel 16 a. C. i Romani conquistarono la Valcamonica. Il progetto espositivo alla Triennale impiega la più avanzata tecnologia digitale. Ogni sezione della mostra fa vivere al visitatore diverse esperienze: figure di uomini e animali fissate sulla roccia prendono vita per raccontare la vita di questa valle; filmati proiettati sulle pareti di una sala-cubo avvolgono il pubblico.
Lla tecnologia “panorama” permette di viaggiare a volo d’uccello tra i tanti siti, planando sulle rocce incise e sulle scene rappresentate; un grande tavolo touch-screen consente di far risaltare in dettaglio le singole figure con immagini ad alta definizione; postazioni audio diffondono contemporaneamente i rumori della valle.
La mostra, intitolata “Pitoti” dal nome dato alle incisioni in dialetto locale, è stata organizzata dal Centro Camuno di Studi Preistorici, dal Museo di Archeologia e Antropologia dell’Università di Cambridge e dall’Università di Scienze Applicate di St.Polten (Austria). In seguito la rassegna sarà trasferita in diversi Paesi europei.
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