Marco DB ha detto che gli pare una bellissima vita da nerd. Altra gente commenterebbe forse che alla nostra età l'amato bene e io ci dovremmo vergognare.
Noi però non ci si vergogna punto. Ci piace assai, divertirci in questo modo.
Il divertirci in questo modo ha poi di tanto in tanto anche ripercussioni in cucina. Ad esempio nel piatto che propongo, il quale è figlio di recenti e ripetute visioni di Goldrake (che noi abbiamo fieramente con il doppiaggio storico in barba alla suicida operazione compiuta dalla D/Visual, ma tutto ciò meriterebbe un post a parte), e del fatto che per questioni di spazio risicatissimo in frigo avevo ben pensato di sistemare le solite zucchine ripiene già pronte in uno stampo di alluminio da plum cake.
Giacché sia il prepararlo che il gustarlo ha causato grande allegrezza in me e nel mio compagno di casa e di vita (che in orario serale abbiamo un'età mentale paragonabile a quella di bambini frequentanti l'asilo), ve lo suggerisco in caso abbiate a tavola commensali in erba. Ma procediamo con ordine, e mi scuso fin d'ora per la mancanza di materiale fotografico che illustri passo passo la preparazione: come sapete, adesso ho una micina inferma a cui badare e le smancerie con la digitale tocca lasciarle da parte.
Ingredienti:
tre zucchine romanesce o scure belle cicciotte e polpose
una manciata di pane raffermo
un etto scarso di provolone dolce grattugiato, o altro cacio che vi garbi
una fetta di mortadella
qualche foglia di basilico
un paio di cucchiai d'olio più un po' per irrorare
un po' di latte
due o tre cucchiai di salsa di pomodoro (facoltativa)
una formaggella primosale di pecora di forma cilindrica, del peso di circa due etti
due grani di pepe, o analoghi semi
pepe macinato
Preparazione:
tagliate le estremità delle zucchine, sbollentatele per qualche minuto quindi passatele sotto l'acqua fredda (a lungo, onde scongiurare il pericolo di ustioni) e tagliatele a metà nel senso sia della lunghezza che della larghezza. Quindi con somma pazienza e un coltellino ben affilato togliete la polpa interna badando a non rompere l'involucro verde, schiacciatela con la forchetta e mettetela in una padella antiaderente.
In detta padella aggiungete quindi la manciatona di pane raffermo e i due cucchiaio d'olio e fate scaldare sul fuoco basso, amalgamando il tutto con il cucchiaio di legno. Quando vedete che il composto sta raggiungendo una consistenza cremosa e liscia addizionatelo con la fetta di mortadella a pezzettini e il cacio grattugiato, date una bella mescolata e spegnete il fuoco lasciando intiepidire.
Adesso è il momento di darsi del tu con la farcitura. Prendete una teglia antiaderente che sia in grado di ospitare comodamente le vostre cucuzze, metteteci un goccino d'olio (proprio un goccio, per evitare l'effetto frittura) e quindi procedete a farcire le mezze zucchine con il composto aiutandovi con un cucchiaio e badando sempre a mantenere integro l'involucro, adagiandole poi sul fondo della teglia. Completate passando su ciascuna un po' di salsa di pomodoro e un filo d'olio e mettete in forno già caldo a 180° per una decina scarsa di minuti, poi tirate fuori la teglia e lasciate freddare.
Fatto ciò, acchiappate uno stampo da plum cake (va benissimo anche quello usa e getta di alluminio, oppure qualsivoglia contenitore rettangolare la cui larghezza sia un terzo circa della lunghezza) e con somma cautela metteteci dentro le vostre zucchine ripiene, badando che la parte superiore resti a faccia in su e che il contenitore venga ben riempito, evitando cioè spazi vuoti fra una cucuzza e l'altra. In corrispondenza di quella che sarà la testa, ponete le zucchine in senso orizzontale anziché verticale. Quindi lasciate riposare almeno mezz'ora, se possibile in frigo, in modo che il tutto si compatti.
A questo punto si è alla fase conclusiva: prendete un piatto di portata, poggiatelo sullo stampo e con abile mossa rovesciate. Se tutto è andato bene, il corpo centrale del mostro spaziale si staglierà bello compatto al centro del piatto. Se va male e si sbraca, armatevi di pazienza e risistematelo con l'aiuto di un par di posate, tanto la pietanza è buona lo stesso.
Fatto il corpo, mancano le alucce e la testa. A ciò si procede tagliando a metà la formaggella nel senso dell'altezza e ricavandone dieci fette di spessore il più possibile uguale che vanno disposte lungo i lati come da foto. Come tocco finale, mettete i due grani di pepe o analoghi semi sulla faccia del mostrino a mo' di occhi (se avete semi di forma oblunga come i grani di cardamono è meglio, poiché gli conferiranno un aspetto minaccioso) e completate con una spruzzatina di pepe lungo le ali.
Quindi portate in tavola, e sentitevi orgogliosi più di una mamma giapponese che per la sua creaturella in età scolare ha realizzato il temibile bento con gli onigiri a forma di dinosauro o di incrociatore spaziale. E mangiate il vostro mostro in compagnia di chi vi è caro con l'allegria della succitata creaturella in età scolare.
Questa ricetta è dedicata alle piccine della ineffabile bimamma Valentina di Passodoppio, che il 21 luglio hanno compiuto un anno. Auguri gemelli :*