“mothers’ colors (oltre il blues)”. rave d'arte e tavola rotonda"

Creato il 07 febbraio 2014 da Antonella Di Pietro @Antonella_Di_Pi

“Mothers’ Colors (Oltre il Blues). Rave d’Arte e Tavola Rotonda”: live per quattordici ore consecutive in scena, in mezzo agli spettatori, inspirandosi gli uni con l’altra, un dipinto che si crea in diretta, una maratona teatrale che si forgia sulle reazioni della platea. Questo il progetto della pittrice Solveig Cogliani e del regista Sasà Neri che partirà dalle ore 11 di domenica 23 febbraio per concludersi all'una di notte del giorno dopo, lunedì 24 febbraio al Nur Bar di Roma. (Via del Teatro Valle 19, tra Campo de Fiori, Piazza Navona e il Pantheon). Alle ore 12,30 di domenica è prevista anche una tavola rotonda scientifica cui prenderanno parte: il Prof. Pietro Bria, dell'Università Cattolica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Psichiatria e Psicologia, Reparto di Consultazione psichiatrica dell'Ospedale Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma; le dott.sse Alessandra Bonetti, Lucia Bernardini, Eugenia Treglia, Psicologhe e psicoterapeute, Associazione di psicologia PsychArmonia; l’Avv. Antonio Buttazzo, Avvocato penalista, Titolare Studio Legale Buttazzo di Roma; il Prof. Riccardo Masetti, dell'Università Cattolica, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Istituto di Semeiotica chirurgica, Unità di chirurgia senologica dell'Ospedale Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma; l’Avv. Venerando Monello, Presidente Associazione CentrarteMediterranea di Roma; la Dott.ssa Chiara Pedullà, Psicologo clinico, Associazione di Promozione Sociale “Genere Femminile”, Associazione Giovanna D'Arco Onlus. I lavori saranno condotti dal Dott. Danilo Maestosi, pittore e giornalista. 
L'evento, presentato dalle Associazioni CentrarteMediterranea di Roma, EsosTheatre e Luna Obliqua di Messina con la collaborazione di iTAM Comunicazione, è stato definito "rave d'arte" per sottintendere che nulla più dell'arte, della creazione artistica e della cultura può imprimere al pensiero e all'esperienza umani direzioni intensamente nuove e autentiche, è stato ideato in modo tale da mettere insieme saperi, arti e generazioni diverse in un dialogo dedicato alla salute delle donne. E ciò è ancora più evidente quando si  interpretano sentimenti e situazioni intime come è il caso di "Mothers' Colors" dedicato, fin dal titolo, al "maternity blues", ovvero la depressione che accompagna alcune donne appena divenute madri e nella quale talune perdono, o temono di perdere, il proprio senso materno e la propria stessa identità di donne, inconsciamente considerando colpevole del proprio malessere il figlio appena nato. “Mothers’ Colors” mette sul tavolo, infatti, il tema sperimentale dell’assenza e il tema drammaturgico della depressione e del figlicidio, interpretandole programmaticamente in modo tale da svelare l’umanità che resiste persino dentro il sentimento o l’atto più disumani.  
Una tematica che ha incontrato l’interesse e l’attenzione del mondo della ricerca scientifica e di quello delle professioni della salute e della legge. Un fil rouge che tiene insieme, in un dialogo inusuale e fecondo, l’anima artistica e l’anima scientifica dell’evento “Mothers’ Colors” dove giuristi e medici assumono in prima persona la responsabilità sociale di realizzare un modo diverso, efficace e volto alla bellezza, per riflettere pubblicamente, coinvolgendo anche i non addetti ai lavori, sulle problematiche genitoriali e in specifico della maternità, e su fenomeni quale la depressione post parto che non solo riguarda tante donne direttamente ma anche rappresenta una privilegiata “chiave di lettura” della nostra società. Autorevoli professionisti e studiosi accettano, quindi, di “contaminare” i propri saperi con gli spunti e le suggestioni suscitate dalla performance artistica e nel far ciò danno massima riprova del valore del confronto e del dialogo, sottolineandone al contempo la necessità soprattutto per la delicatezza della tematica affrontata. Non a caso, la tavola rotonda - dicono i due ideatori, Solveig Cogliani e Sasà Neri - è componente “preziosa, indispensabile e irrinunciabile” di “Mothers’ Colors” e “la partecipazione di esperti di questa levatura ci affida una grave responsabilità, costringendo tutti noi a diventare artisti e persone migliori”.  
Ventiquattro artisti di EsosTheatre metteranno in scena la loro performance sotto la guida del regista Sasà Neri, ideatore del format teatrale “esoscheletri”, un copione-puzzle che trae spunto da letteratura, saggistica, drammaturgia e cronaca e utilizza, tra l’altro, stralci di: Oriana Fallaci, "Lettera a un bambino mai nato"; Pierpaolo Pasolini, "Supplica a mia madre"; Kalhil Gibran, "Il Profeta"; Bertolt Brecht, "Dell’Infanticida Maria Farrar"; Euripide, "Medea"; Giancarlo Nivoli, "Medea tra noi. Le madri che uccidono i propri figli"; Alejandro Amenábar, "The others"; Fabrizio de André, "La buona novella"; Grazia Verasani, "From Medea" e  Annamaria De Pace, "Mamma non m’ama". Fino ad arrivare, senza che si riesca ad avvertire alcun scollamento, a casi tratti dalla cronaca nazionale e testi scritti dagli stessi artisti di EsosTheatre: "La malata mente della madre" di Leonardo Canegallo, "Gratia mea" di Gianluca Minissale, "Storto" di Luciano Accordi, "Piove" di Alessandra Borgosano e "Muore giovane chi è caro agli Dei" di Antonio Zaccone. 
In tempo reale, per 14 ore, mischiando i propri umori artistici, pittrice e “esoscheletri” creeranno non un oggetto d’arte né una rappresentazione, bensì una vera e propria azione artistica unica e irripetibile. La pittrice Solveig Cogliani, ispirata dalla contestuale messinscena e per tutta la sua durata, dipingerà la sua tela dedicata alle madri, alla figura della madre e coniugherà i propri colori e la propria sensibilità artistica alle anime nomadi dell’EsosTheatre, le quali, a loro volta, si lasceranno influenzare da lei e dal pubblico. La modalità drammaturgica prevede che la “stazione/stanza” primaria sia rappresentata dalla performance pittorica e che, attorno a questa “stazione”, si realizzino azioni sceniche che si replicano senza soluzione di continuità e che gli artisti scambiano tra loro a diverse riprese. Gli spettatori potranno entrare e uscire a proprio piacimento, scegliendo di volta in volta quali e quante “stazioni” artistiche vedere. 
Gli “esoscheletri” che daranno vita alla performance sono: Luciano Accordi, Marina Barbera, Martina Bertino, Dario Blandina, Emanuele Bonfiglio, Alessandra Borgosano, William Caruso, Gabriele Casablanca, Giacomo Cimino, Martina Cucè, Cristina Dainotti, Maria Smeralda de Luca, Cetty Franchina, Margherita Frisone, Alice Ingegneri, Riccardo Ingegneri, Enrica la Rosa, Maddalena Mannino, Andrea Merenda, Gianluca Minissale, Emanuela Novella, Daniele Occhipinti, Fabio Scopelliti, Federica Sidoti. L’evento sarà seguito e curato da Simone Lo Presti (Audio-luci), Antonella Tassone (Fotografia), Giusy Ruggeri (Video), Iria Cogliani (i TAM Comunicazione).  
Il progetto “Mothers’ Colors (oltre il blues). Rave d’Arte e Tavola Rotonda”, nasce da un incontro. Quello che si è svolto a Messina domenica 1° dicembre 2013 quando gli attori di EsosTheatre di Sasà Neri hanno realizzato “EsoShowXOne”, una messinscena basata sul format teatrale “esoscheletri” e dedicata ad un unico spettatore, la pittrice Solveig Cogliani che, nel ricordare quell'incontro, dice: “Ho pensato moltissimo alla mia ‘Croce e Resurrezione’. Al dolore che comunque è una speranza di vita. Quell’incontro è stata un’esperienza difficile da descrivere. Ho cercato di osservare, osservare e basta. Mi rimangono in mente occhi intensi e profondi e corpi in movimento, una massa di corpi e singoli corpi. Un cuscino che è un bambino. Un viso tenerissimo di una donna/bimba, gli occhi azzurri dopo la benda, gli occhi neri quasi fissi, le scritte sullo specchio. Ho ascoltato le parole e ve ne sono ancora alcune che mi ronzano nelle orecchie: 'ogni creatura ha bisogno dell'aiuto degli altri'; l'invocazione della Madonna perché il legno della Croce si pieghi a restituire il figlio; il grido della madre perché il figlio capisca, quando l'altro uscirà dalla porta e se ne andrà; la storia di Lei nella stanza del panico...era ricco e bello aveva 52 anni. Mi rimangono in mente la domanda ‘è meglio il dolore o il nulla?’, l'urlo disperato ‘perché mi hai messo al mondo?’. Ho visto le immagini evocate: una bottiglia vuota gettata dalla nave, una roccia o un cuore/roccia che si sgretola, o la goccia che piove”. 
“Poi però – aggiunge Cogliani - ho capito che non potevo che abbandonarmi a vivere ciò che stava accadendo, perché loro,  gli ‘esoscheletri’, attraverso i testi, i suoni, i gesti stavano diventando, in un crescendo, i miei colori. Corpi in bianco e nero con la violenza del rosso e del blu e la tenerezza del rosa di ciò che ti si agita dentro, dei desideri, delle paure. Mi è rimasto attaccato l'odore della pittura con cui si colorano di bianco, un odore morbido. Morbido come il viso della ragazza che mi chiama 'mamma'. Ed allora il tema dell'infanticidio, della depressione che coglie alcune donne dopo il parto, delle mamme 'piccole', delle mamme assassine, che però non sono mai moralmente condannate, c'è ...ma non è il solo.  Forse il tema vero è una domanda universale: è meglio il nulla? Ed è la loro, la mia, risposta. No!”. 
“Normalmente dipingo ciò che vedo, o meglio ciò che vedo per come lo vedo, per come mi rimane negli occhi, nella mente. Non so ancora – conclude la pittrice – cosa accadrà durante ‘Mothers’ Colors’. Dipingerò ciò che a poco a poco, dopo l’incontro con EsosTheatre, è diventato la mia ‘ossessione’. E poi … vivrò e accadrà qualcosa ... quel qualcosa sempre straordinario che accade quando da una superficie bianca si genera un dipinto, che è unico ed irripetibile, come sono certa è sempre anche il teatro degli ‘esoscheletri’. Di sicuro il mio compito è quello di riportare i colori ... una specie di strana trasfusione ... gli ‘esoscheletri’ in bianco e nero mettono in atto i colori che suggono dalla loro vita e dalla vita di chi li accompagna o li incontra, e a me è lasciato il compito di raccoglierli, i colori, e depositarli sulla tela".   
“In Mothers’ Colors (oltre il blues) non c’è alcun giudizio morale. - dice Sasà Neri - L'unico intento, se un intento si deve indicare, è quello di risvegliare la coscienza su alcuni importanti e scomodi aspetti dell'essere umano”. Racconta il regista che “per prepararsi a ‘Mothers’ Colors’, ogni attore ha intrapreso un suo personale percorso di studio sulle tematiche al centro della performance. Ha trovato una propria via – drammaturgica ed estetica – per riuscire a ridurre e controbilanciare il senso crudo delle tematiche scelte, l’assenza, la depressione, il figlicidio. Ha ripercorso il vissuto con la propria mamma, riscoprendo o scoprendo brani della propria vita e della vita dei propri genitori. Raccogliendo fotografie, video, racconti. Approfondendo e rielaborando il campo degli affetti primari. Si è fatto raccontare se stesso proprio da colei che lo ha messo al mondo. E ha messo questo racconto di sé in contatto con la propria memoria di se stesso”. 
Ne sono scaturite - spiega Neri - immagini e storie “prima completamente sconosciute. Gioie, dolori, amori, affetti, rabbie, rancori, passioni e ragioni che sono diventate drammaturgia. Nell’atto di rivivere le proprie esperienze, l’attore ha sperimentato una capacità critica utile alla comprensione, creando al contempo il personaggio-guida che gli consentirà di mettere in scena il suo personalissimo approccio alla tematica di base, rappresentando fatti e storie non solo personali ma anche di cronaca e di fantasia”. “Re-citando” sé stesso, l’attore dona  al pubblico “evocazioni nelle quali ciascuno spettatore troverà echi del proprio percorso personale”. 
"E' indispensabile capire - aggiunge Neri - che in ‘Mothers’Colors’ il centro della rappresentazione è un’incognita: Solveig Cogliani. La presenza di una artista di un’altra arte all’interno delle sinergie esistenti nel gruppo degli attori Esoscheletri selezionati per questa performance, provocherà senza dubbio influenze che rimarranno incognite fino al momento della performance e forse anche durante. Solveig Cogliani dovrà prendersi  il centro dell’azione, emotiva, scenica, cinetica, trovando ispirazione dal tema principale sul quale da mesi gli Esoscheletri provano e sperimentano. Il titolo della maratona - conclude il regista - parla di ‘colori’, a indicare l’esistenza di questa presenza/partecipazione assolutamente nuova, di questa incognita, nell’esistenza degli artisti di EsosTheatre, che sono sempre in bianco-e-nero. La domanda al fondo è dunque: Come, e dove, si incontreranno i colori-emozioni di Solveig con i non-colori degli ‘esoscheletri?”.  
Dalle sensazioni e dalla complicità registrata in quella occasione ha origine il progetto che li vede insieme, traduzione in fatto d’arte di un incrocio tra talenti e modalità espressive diverse, nell’impalpabile, ma indistruttibile, corrispondenza di tematiche, approcci e percorsi. La pittrice e i performers teatrali si integrano per inventare un mondo che non è né dell’una né degli altri, ma appartiene solo a quello spazio e a quel tempo in cui si svolge la performance. In “Mothers’ Colors”, infatti, la regia si avvicina alla propria definitiva scomparsa e si limita a indicare ai personaggi la via così da lasciare agli artisti tutto lo spazio possibile e necessario per esprimersi prendendo per mano lo spettatore, attorno alla "presenza-incognita" - come la chiama Sasà Neri - di Solveig Cogliani e della sua arte esplicata in diretta.  

Solveig Cogliani (Roma, 1967) è magistrato amministrativo e pittrice, ed è da sempre impegnata – in diversi contesti – sulle tematiche del femminile. I suoi quadri  sono stati esposti, tra l’altro, alla Biennale di Venezia (2011), sono stati selezionati per “Seguendo il cammino di Marco Polo” (Venezia e Hangzhou, 2011) e sono  stati acquisiti dalle collezioni della Fondazione Roma (“Pop star”, 2011, “La palma femmina”, 2012) e della Pontificia Insigne Accademia di belle arti e lettere dei Virtuosi al Pantheon (tra gli altri, “Resurrezione”, 2011). Il suo dipinto “La parola” (2013) è stato acquisito da Radio Vaticana. Il suo dittico “Angeli sulla città” (2014) è stato acquisito alla collezione permanente della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon. Sito web: www.solveigcogliani.it 

Sasà Neri, ideatore del format teatrale “Esoscheletri”, nome d’arte di Salvatore Ingegneri (Messina, 1964) è attore, regista, grafico e organizzatore di eventi. Ha calcato le scene per la prima volta come Sancho Panza nell’opera lirica Don Chisciotte di Giambattista Martini, nel 1998 alla Sala Laudamo del Teatro di Messina, il Vittorio Emanuele. Da ultimo è stato il Dottor Sparapropositi nella “Carovana degli Zanni” (2012) pura commedia dell'arte, produzione Querelle, regia di Francesco Vadalà. E’ stato coprotagonista di “Bronte 1860”, produzione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina (2010), regia Gianni Scuto, e del film “One way” al fianco di Stefania Rocca e Lothaire Bluteau (1998), regia Aditya Batthacharia (Mumbay). Sono di Neri la regia e la parte principale in “Friendship”, incoronato miglior spettacolo alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra per la competizione internazionale Shortheatre Italian Nights (2008). Neri è  docente di laboratori scolastici con i quali puntualmente vince premi nazionali. 
L’Associazione Culturale CentrarteMediterranea, fondata nel 2006 da un gruppo di giuristi e artisti, è un’Associazione senza fini di lucro che opera nel settore culturale e sociale e ha come scopo la diffusione e promozione di ogni forma di arte e di espressione che non contrasti con i principi sanciti nella Carta dei Diritti dell’Uomo. Presidente è l’Avvocato Venerando Monello. Sede: via dei Reti 23 int. 3, 00185 Roma. CF 97413810587. Sito web: www.centrartemediterranea.it 
L’Associazione Culturale Luna ObliquaTeatro è stata fondata nel  2004 a Messina da Sasà Neri e Giusy Ruggeri. Ha realizzato stagioni, spettacoli, rassegne-concorso. Sede: C.da Marotta Curcuraci, 98158 Messina, P.IVA 02767500834. Sito web: www.lunaobliqua.it
EsosTheatre - Il Teatro degli Esoscheletri - nasce nel 2011 e si basa sul format teatrale ideato da Sasà Neri, che mira a ridurre fino a fare scomparire alcune funzioni e alcune caratteristiche del teatro: diminuisce sino ad azzerarsi la distanza/differenza, fisica, psicologica e soprattutto relazionale, tra palcoscenico e platea; tende a smaterializzarsi la stessa regia; si ridimensionano anche gli ausilii tecnici come luci/audio scenografie, costumi, che vengono via via sostituiti rispettivamente da performance musicali dal vivo, oggetti d’uso quotidiano e dai costumi/maschera dei performers (variazioni di bianco e nero per abiti e makeup). Ripresa di certe sperimentazioni dell’era della contestazione, il format rompe le tre classiche unità teatrali di tempo luogo  e azione per far letteralmente precipitare gli spettatori dentro l’atto scenico.  Palco e platea si fondono, si recita in mezzo al pubblico e con il pubblico. EsosTheatre fa del rispetto e della valorizzazione dei luoghi la propria ‘battaglia’ sociale, come dimostrato dai flashmob svolti a piazza Duomo a Messina e nel Belvedere di Taormina. Inscritto nel Dna di EsosTheatre è inoltre l’obiettivo di valorizzazione, promozione, sostegno agli immensi talenti giovani che la nascita in periferie, sociali come geografiche, rischia di denegare e far disperdere, come dimostrano sia il premio Orione 2012 vinto da Sasà Neri proprio per il suo lavoro con giovani e giovanissimi sia le numerose adesioni a iniziative di circuito scolastico, sia, infine, il fatto che ogni anno allievi di EsosTheatre superano le selezioni per le Accademie nazionali di teatro e/o di teatro e cinema. Sito web: www.teatrodegliesoscheletri.it 
iTAM Comunicazione è l’Agenzia di stampa e comunicazione fondata dalla giornalista professionista Iria Cogliani e specializzata in responsabilità sociale e arte, cultura, spettacolo. Segue EsosTheatre fin dal primo progetto-pilota, cura la comunicazione di CentrarteMediterranea. E’ stata sceltra, tra gli altri, da Caritas Messina, Teatro Stabile Catania, Fondazione di Comunità di Messina, Teatro a Molla di Bologna. In partnership con la cooprativa sociale EcosMed, iTAM ha vinto il bando per il piano  triennale di comunicazione del Distretto sociosanitario 45 (Modica, Scicli, Pozzallo, Ispica e Asp Ragusa). Ha sede in via San Filippo Bianchi 60, 98122 Messina (P. IVA 03056630837). Sito web: www.itamcomunicazione.it Info e contatti: cogliani.itam@gmail.com – tel 3298346593
Antonella Di Pietro 

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